Un derby d’Italia vinto con la testa

È stata ancora una volta una Juve a due facce, ma il secondo tempo più attento ha consentito ai bianconeri di Thiago Motta di vincere una partita contro una squadra sulla carta nettamente superiore. Simone Inzaghi e i suoi hanno anche avuto più giorni di riposo rispetto alla Vecchia Signora, impegnata in queste due settimane con il doppio spareggio di Champions League. Nonostante il numero di partite inferiore ai bianconeri negli ultimi tempi, i nerazzurri hanno vinto 1 sola volta nelle ultime 4 partite, con 1 pareggio e 2 sconfitte.
Eppure nel primo tempo i campioni d’Italia hanno detenuto il pallio del possesso, creando anche diverse occasioni da gol, ma rischiando anche in alcune occasioni. Uno dei emi tattici dei primi 45 minuti sono state indubbiamente le transizioni positive dei milanesi, che soprattutto con Dumfries, sulla corsia di un impacciato Savona, hanno costruito diverse azioni pericolose verso la porta di Michele Di Gregorio, compreso un palo.
Sin dalle prime battute è apparso chiaro che il terzino destro, già spostato a sinistra in altre gare e sostituito per evidenti difficoltà, con un cattivo cliente come l’olandese avrebbe fatto ancora più fatica. Se n’è accorto anche Thiago Motta, che dopo pochi minuti del secondo tempo ha mandato in campo il rientrante Cambiaso, ottenendo un duplice risultato: quello di migliorare la fase difensiva e anche la costruzione dal versante sinistro. Niente di eccezionale, sia chiaro, ma con maggiore equilibrio e più attenzione, la Juve ha concesso 0 tiri nello specchio all’Inter nei secondi 45 minuti, creando quel poco in più rispetto agli avversari che è bastato per spostare gli equilibri.
Il predominio del possesso è rimasto tra i piedi degli uomini di Inzaghi, ma nel calcio avere la palla tra i piedi è nulla senza sviluppo e conclusione dell’azione. Ed è così che la gara l’ha decisa un episodio, come spesso accaduto nelle ultime partite della Juventus, e ancora una volta il protagonista di questo episodio è stato Kolo Muani. Il francese di proprietà del Paris Saint Germain con una ruleta nel traffico dell’area di rigore nerazzurra è riuscito a consegnare un pallone a Conceicao che il portoghese è stato freddo a depositare alle spalle di Sommer.
Così come prima del vantaggio, la Juventus ha difeso in maniera abbastanza molle, ma commettendo meno errori dei nerazzurri, parsi poco lucidi e stanchi più a livello mentale che fisico. Nei minuti finali, l’Inter è parsa anche abbastanza nervosa e questo ha impedito a Lautaro e soci di non approfittare di qualche errore della fase difensiva bianconera. Insomma, è stata una Juve già vista in termini tecnico tattici, che non è migliorata granché rispetto alle precedenti uscite, ma a livello di attitudine, sicuramente le tre vittorie precedenti hanno aiutato tantissimo e probabilmente aiuteranno ancora tanto nelle prossime settimane. Vincere aiuta a vincere, migliore cure non ci sono per le squadre di calcio.
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