Cronaca di un disastro annunciato

Contro l’Atalanta si era avuta la sensazione di una squadra completamente svuotata e purtroppo contro la Fiorentina non si è visto nulla di diverso. I viola sono stati sin dal primo minuto superiori tecnicamente, tatticamente, atleticamente e mentalmente rispetto alla Juventus. Dal non c’è più riposo al non c’è nulla da salvare in casa bianconera è stato un attimo. Nelle primissime battute la squadra di Thiago Motta ha iniziato al suo solito con un possesso sterile e inutile che ha esposto i bianconeri alle transizioni veloci e precise della squadra di Palladino. La costruzione della Juventus ormai praticamente non esiste più e spesso i calciatori si rifugiano con passaggi all’indietro fino a tornare a Di Gregorio che la spara avanti e amen.
Nulla di nuovo, insomma, in fase di possesso, con Kolo Muani completamente depotenziato da questa strategia di gioco. Mentre in fase di non possesso le marcature sono state al solito molli e le coperture lente. È così che sono arrivati il vantaggio di Gosens sugli sviluppi di un calcio d’angolo e poi il raddoppio di Mandragora con una ripartenza veloce e assist dell’ex Fagioli. Quando la Juve porta tanti uomini davanti, infatti, ciclicamente alla perdita del pallone corrisponde una fatica immane a rinculare per coprire gli spazi.
Insomma, un disastro tecnico e tattico che conferma come in questa stagione non sia stato costruito nulla di nulla. Tanto che anche contro la viola, così come quasi tutte le altre volte in cui è andata sotto, la squadra è stata incapace di reagire, anzi si è lasciata umiliare ulteriormente dagli avversari subendo anche il terzo gol. Tardivi e inspiegabili i cambi, visto che 3 su 5 sono stati difensori. A meno che qualcuno non si sia rifiutato di entrare, non si spiega perché non siano stati fatti sul 2-0 cambi offensivi per provare a riaprire il match.
Ne emerge un quadro desolante in cui tutto e tutti peggiorano: Renato Veiga, che nelle prime apparizioni aveva dato segnali incoraggianti, oggi è stato letteralmente dominato da Kean. Koopmeiners continua ad essere dominato da tutti, Kelly preso per risparmiare i 2 milioni restanti di stipendio di Danilo non sembra essere all’altezza e perfino Kolo Muani, che aveva avuto un ottimo impatto con il mondo Juve al suo arrivo, non va in gol dal 7 febbraio. La squadra è in confusione e non corre e l’impressione è che nemmeno un cambio di panchina immediato (comunque subito negato dal ds Giuntoli), possa cambiare la situazione. I tifosi della Juventus non possono che pregare e sperare che arrivi il quarto posto, altrimenti sarà pesante ridimensionamento l’anno prossimo.
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