Altre novità da Motta e prestazione al limite della perfezione

La Juventus che ha battuto l’Hellas Verona per 2-0 è stata una squadra al limite della perfezione. Thiago Motta ha presentato ancora una volta qualche novità e a parte qualche sbavatura, tutto è andato per il verso giusto, rendendo ora la classifica molto interessante (-3 dal terzo posto e -6 dalla vetta). I ritmi sono stati altissimi sin dai primissimi minuti, con la Juve che è parsa però abbastanza “ansiosa”, nonostante il tecnico italo-brasiliano dalla panchina si spolmonasse predicando calma e pazienza.
La Vecchia Signora ha avuto subito un’occasione da gol, ma ha anche concesso due tiri dal limite a palla scoperta, sui quali Di Gregorio è stato attento, anche se le conclusioni non erano propriamente irresistibili. Da quel momento in poi è stato un monologo bianconero, con tante incursioni in area di rigore frutto di fraseggi brevi e precisi. Peccato, però, che Montipò sia stato molto bravo, ma i tiri al suo indirizzo siano stati spesso centrali e facilmente neutralizzabili. Insomma, è mancata un po’ di precisione e cattiveria sotto porta, ma ci sono state anche alcune ripartenze non gestite propriamente al meglio e che invece si sarebbero potute sfruttare in maniere più incisiva.
Pleonastico tornare sul gol di Suslov, che seppur abbia evidenziato una preventiva sbagliata dalla Vecchia Signora, era comunque un’azione viziata da un evidente fuorigioco. È stato praticamente l’ultimo squillo della squadra di Paolo Zanetti, poiché nella ripresa è stato ancora più dei primi 45’ un monologo di Locatelli e soci. A tal proposito, da notare la posizione del capitano della Juventus, spesso spostato sul centrosinistra per portare una pressione più alta sui portatori del Verona e far ripartire l’azione più rapidamente e verso la parte centrale dell’area ospite.
Interessante anche la posizione di Yildiz, che è partito da destra, ma si è andato a cercare gli spazi un po’ ovunque, fino a spostarsi stabilmente dietro la punta. Il gol di Thuram è stata sostanzialmente la “summa” della buona proposta di gioco snocciolata per tutta la gara, con il francese che si è confermato ancora una volta uno dei migliori in assoluto e preziosissimo anche in fase realizzativa. Il raddoppio, invece, arrivato su una transizione positiva veloce concretizzata da un Koopmeiners che non era entrato benissimo, ma che si era piazzato sulla linea dei difensori sul versante destro dell’attacco, anche per consentire la risalita di un altro subentrato, il portoghese Alberto Costa.
In definitiva, la gara ha denotato un passo avanti da parte di tutto il collettivo sia nella fase offensiva, che ha prodotto tantissimo, sia in quella difensiva, con un Kelly parso più a suo agio dopo aver giocato diverse partite con i nuovi compagni. Non c’è ancora molto tempo per migliorare, ma se ridurrà gli errori al minimo da qui al termine della stagione, la Juve potrà ancora togliersi qualche soddisfazione.
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