Caro D(j)ario, tra campo e mercato non c'è tempo per pensare, ma ci provo
Caro D(j)ario,
è il primo giovedì di questa stagione calcistica in cui vengono coinvolte a livello europeo anche squadre italiane e come sai la Juve non ci sarà. Oggi si gioca il turno preliminare di Conference League, la Coppa che la Juve avrebbe dovuto giocare dopo la penalizzazione che l’ha fatta scendere dal 3° al 7° posto ma che per decisione della UEFA comunque non giocherà; al suo posto la Fiorentina. Il male minore per alcuni, addirittura una manna (no, questa volta non serve la maiuscola, il nostro DS non c’entra nulla) per altri. Questa “condizione” ha dei pro e dei contro: Allegri potrà concentrarsi sul campionato e questo è sicuramente un dato che potrebbe rivelarsi un fattore positivo soprattutto da qui a dicembre quando tutte le prime avranno da affrontare almeno le sei gare garantite dai gironi; allo stesso tempo la corsa monocorde verso il tricolore, a cui aggiungere nella migliore delle ipotesi un massimo di 5 partite di coppa Italia, rende la rosa della Juve esageratamente abbondante, con alcuni giocatori, soprattutto i giovani ma non solo, che sono stati o saranno ceduti perché i minuti a loro disposizione sarebbero (stati) poche manciate.
Un passo alla volta: a proposito dei pro, tutti i giornali ormai si divertono a dare la Juve tra le favorite per la vittoria finale, se non addirittura la favorita, proprio in virtù di quell’unico impegno settimanale che ad ogni intervista o conferenza stampa non si perde occasione di sottolineare al Mister (che peraltro, di suo avrebbe centrato la Champions, quindi nemmeno la Conference né l’Europa League). La bella prestazione di domenica a Udine, bellissima nel primo tempo, non ha fatto altro che rafforzare questa tesi. L’Udinese non è la prima forza del campionato, ma non è neanche l’ultima, e all’Udinese Arena diverse squadre storicamente lasciano lo scalpo; non abbiamo perso, ma tutti ci ricordiamo cosa successe due anni fa esatti anche alla Juve. Prestazione incredibile domenica nella prima frazione di gara, come due anni fa, ma per fortuna senza le sbavature di Tek nella seconda, 3 gol fatti in un tempo, 0 subiti, Chiesa e Vlahovic che sembrano indemoniati, Rabiot che si conferma, Cambiaso che stupisce. Non vado oltre, sono 4 giorni che senti queste cose, ma bisogna che queste belle vibrazioni vengano confermate a partire già domenica contro il Bologna.
Sul fronte mercato sono il primo ad essere dispiaciuto della partenza di tanti giovani. Anche io non avrei ceduto Rovella, anche a me dispiacerebbe se dovessero partire Soulé o Iling Jr (anche di più per l’inglese per quanto visto l’anno scorso). Ma con una competizione sola non ci sarebbe davvero spazio per tutti, perché adesso alcuni di questi è difficile farli “scendere” in Next Gen, e con i conti da ripianare qualcuno deve aiutare le casse. Non puoi tenere Vlahovic e Chiesa senza fare qualche altro sacrificio. Faccio fatica io stesso a farmela andare bene, ma razionalmente non può che essere così. Detto dei prestiti secchi, che danno l’idea comunque di un importante interesse sui giocatori, qualcuno deve partire definitivamente, perché serve portare denaro fresco oltre che risparmiare solo qualche ingaggio (che per i giovani peraltro incide pochissimo)
Adesso si parla di un interesse inglese per Moise Kean, e di una quasi sicura uscita per Bonucci. Storie molto diverse quelle dell’attaccante e del difensore bianconeri, anche dal punto di vista dell’affetto dei tifosi, ma che sembrano andare verso un epilogo comune: una cessione definitiva. Non parlo di Morata, di Berardi, di Lukaku. E’ ancora tutto troppo liquido, e lo sarà fino a venerdì prossimo. Non mi piace il calciomercato, soprattutto in queste battute finali quando si accavalla al campionato iniziato. Non fai a tempo a godere delle giocate in campo che subito arrivano notizie di compravendite. Ma domenica abbiamo giocato bene, abbiamo vinto bene, abbiamo ritrovato tanta voglia e determinazione da parte di tutti. Adesso vado a rivedermi (ancora) i gol.
Dario
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