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Birindelli a RBN: "Il peccato di Motta, le colpe di Giuntoli. Tudor scelta giusta. Su Conte..."

Birindelli a RBN: "Il peccato di Motta, le colpe di Giuntoli. Tudor scelta giusta. Su Conte..."  TUTTOmercatoWEB.com
Oggi alle 10:20Podcast
di Quintiliano Giampietro

Nella Juve è scattata l'era Tudor. Il tecnico croato, ex difensore e centrocampista bianconero, è stato chiamato al posto dell'esonerato Motta. Sabato esordio contro il Genoa allo Stadium. Obiettivo quarto poto, poi si vedrà se rinnovare o meno. Intanto prosegue la discussione sulla necessità del cambio in panchina, complice alcuni errori commessi da Thiago. Non è però esente da colpe Giuntoli e in generale la società per non aver supportato l'ormai ex allenatore della Vecchia Signora. Nel caso in cui si scegliesse di cambiare a fine stagione, Conte sarebbe uno dei nomi in pole position. In ESCLUSIVA a Fuori di Juve Alessandro Birindelli, compagno di squadra di Tudor in bianconero.  

Sul bilancio relativo alla gestione Motta, queste le considerazioni di Birindelli: "Come ho detto altre volte, questo allenatore è arrivato alla Juve dopo una stagione importante al Bologna, la prospettiva di un progetto triennale e una rosa riempita di giovani. Nel corso di questi mesi, però, a prescindere dagli errori dello stesso tecnico, è mancato il supporto della società: stargli vicino, mettere la faccia nei momenti difficili. Altra responsabilità della dirigenza non aver fatto capire a Thiago dove fosse e cosa servisse per far migliorare le cose. Lui un pochino di presunzione l'ha avuta, mettendo a volte l'io davanti al noi e questo ha portato anche malumore all'interno dello spogliatoio. Almeno credo. Ci sono delle situazione di campo tattiche, in cui l'allenatore è giusto abbia la leadership, parlo proprio di credo calcistico. Esiste poi la gestione del gruppo, di una società, di una  tifoseria, di una storia, di un ambiente. Lui ha mancato in questo. Non credo Motta sia stato esonerato solo per una questione tecnica, io penso non sia mai scattato feeling tra lui, i giocatori, la società, l'ambiente in generale". 

Ascolta l'intervista intera nel podcast