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Le Roi Platini: un fuoriclasse nella Juve dell'Avvocato Agnelli

Le Roi Platini: un fuoriclasse nella Juve dell'Avvocato Agnelli   TUTTOmercatoWEB.com
© foto di Matteo Gribaudi/Image Sport
giovedì 12 settembre 2024, 12:00Articolo...Quinto
di Quintiliano Giampietro
Platini è considerato uno dei giocatori più forti della storia della Juve: Le Roi aveva un rapporto speciale con l'Avvocato Agnelli

Il soprannome Le Roi connota in modo ineccepibile Platini e sintetizza la sua storia con la Juve, di cui Gianni Agnelli è inevitabile protagonista. Michel e l'Avvocato, un feeling fuori dalla norma. Forse per le origini italiane dell'ex fuoriclasse (padre piemontese, madre veneta), o semplicemente per l'eleganza, l'ironia e il carisma di entrambi. Molti tifosi considerano il francese il più forte bianconero di sempre, sicuramente, il miglior numero 10. Nella classifica dei top giocatori del XX secolo, stilata dalla Federazione Internazionale di Storia e Statistica del Calcio è settimo.

Il mancato passaggio all'Inter e il matrimonio con la Juve. E pensare che stava per approdare all'Inter, la rivale per antonomasia dell'universo bianconero. Nel 1987 firma un pre-contratto con i nerazzurri, l'affare però, salta perché in Italia scatta il blocco degli ingaggi degli stranieri. Dopo 5 anni al Saint Etienne, lo sbarco a Torino, all'età di 27 anni. Prima di firmare con la Vecchia Signora, per correttezza Platini chiama l'Inter che nel frattempo però aveva riempito le due caselle a disposizione per giocatori non italiani, quindi dice sì alla Juve: 250 milioni di lire il prezzo del cartellino.

La militanza in bianconero. Michel resta a Torino per un quinquennio, 4 anni con Trapattoni in panchina, l'ultimo targato Marchesi. Un matrimonio condito da successi di squadra (di cui diventa anche capitano) e personali, dopo qualche difficoltà iniziale. I numeri e la bacheca sono emblematici. 224 presenze 104 gol, 2 scudetti, 1 Coppa Italia. A livello internazionale 1 Coppa dei Campioni, 1 Coppa Intercontinentale, 1 Coppa delle Coppe, 1 Supercoppa Uefa. Le Roi conquista 3 Palloni d'Oro consecutivi, per altrettante volte è capocannoniere in Serie A, una in Coppa dei campioni. Dalla Juve alla Nazionale: campione d'Europa nell'84' da autentico protagonista, anche in questo caso chiude la rassegna in testa alla classifica dei bomber. Ai Mondiale dell'86 la sua Francia è terza.

Anatomia di un fuoriclasse. Ma che tipo di giocatore è Platini? Rispetto ai tempi, sicuramente moderno. Classe ed eleganza cristalline, visione di gioco fuori dalla norma, nel suo DNA anche uno spiccato senso del gol. Rigorista praticamente infallibile, come nei calci di punizione, tanto da essere definiti “alla Platini”. Se fosse esistito il Pallone d'Oro per i rifinitori, li avrebbe vinti tutti; riusciva a servire i compagni da qualsiasi posizione e con modalità differenti. Un dato non trascurabile riguarda la sua disciplina: mai espulso nella carriera da professionista. Chapeaux!

Il rapporto con Gianni Agnelli. Tra le battute dell'Avvocato, una su Platini resta celebre: “Lo abbiamo preso per un pezzo di pane e lui ci ha messo sopra il foie gras”. E resta famosa anche la risposta dello stesso francese, beccato da Agnelli mentre fumava di nascosto nello spogliatoio.“Avvocato, l'importante che non fumi Bonini, è lui che deve correre”. Michel parla di amicizia vera, rispettosa, fatta di telefonate all'alba, “una fetta della mia vita”. L'ex fuoriclasse ha confessato di aver regalato il suo primo Pallone d'Oro a Gianni, con un bigliettino in cui gli diceva: “Altrimenti lei non avrebbe mai potuto avere un premio del genere”. Anche in questo caso inevitabile botta e risposta. “E' tutto d'oro davvero?”, gli chiede Agnelli. “No, se lo fosse stato non glielo avrei regalato”, la replica di Platini. Michel e l'Avvocato, due geni in una Juve vincente.