Fagioli da nuovo Marchiso a esubero: sogno Juve infranto e quell'addio...
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Poteva e doveva essere il nuovo Marchisio, Fagioli invece ha dovuto dire addio alla Juve. Svanisce così il sogno di diventare il simbolo della squadra per cui tifa sin da bambino. In realtà si stava realizzando. Il ragazzo di Piacenza è entrato nel mondo bianconero a 14 anni. E' partito dalle giovanili, fino ad arrivare tra i grandi, salvo una parentesi con la Cremonese, nella stagione 2021/2022. Per onestà intellettuale, bisogna dire che rispetto a questo finale, Fagioli ci ha messo del suo. La vicenda scommesse probabilmente gli impedito di continuare il cammino con la maglia amata da sempre, malgrado la vicinanza della società che proprio dopo la sentenza di condanna, gli rinnovò il contratto. Purtroppo non è servito a nulla, se non ad illudersi. La ludopatia del resto è una patologia tremenda, annienta la mente di chi invece deve essere concentrato sul proprio lavoro. In questo caso, la testa si disconnette dalle gambe. “Fragile” è il titolo del docufilm in cui lo stesso Fagioli racconta la sua storia. A tratti devastante, anche per il rischio che ha corso di essere ucciso dagli immancabili personaggi che si aggirano in un mondo in cui circolano tanti soldi. Il ragazzo ha mostrato tutta la sua debolezza.
Eppure al termine dell'anno di Purgatorio, Nicolò sembrava avesse recuperato mentalmente, anche se Paolo Jarre, lo pscicoterapeuta che lo sta seguendo, era stato cauto, parlando di rischio recidiva. Ora non sappiamo se questo sia avvenuto, ma qualche dubbio è lecito, vista la parabola del centrocampista. Arriva Motta, allenatore adatto sulla carta ideale per un giocatore duttile: il ventitreenne di Piacenza può essere impiegato da mediano, mezzala, trequartista. Alla fine la stagione si chiude con 23 presenze, di cui 11 da titolare, 12 come subentrante, 6 volte resta in panchina. Zero gol, zero assist. Insomma, bilancio negativo. In Champions League sono quattro le apparizioni, 2 delle quali nell'undici titolare. E proprio in una di queste, Fagioli fornisce una prestazione da top. Nella storica rimonta della Juve a Lipsia, è il migliore in campo. Era il 2 ottobre dello scorso anno. Sembrava fosse tornata la luce per questo ragazzo. Invece da allora comincia un'involuzione, certificata dal trend di presenze di cui sopra. Motta lo impiega in qualche gara e solo negli ultimi tre/quattro minuti, in sintesi è fuori dal progetto. Il suo nome comincia ad essere accostato sempre di più al mercato. Su di lui Marsiglia e Fiorentina. La spuntano i viola, lunedì scorso a poche ore dal gong.
Fagioli si è affidato a Instagram per un addio da brividi: "È arrivato il momento di salutare. È sempre difficile andare via da un posto in cui ti sei sempre sentito a casa, dove hai trovato compagni e persone diventati amici durante questo lungo periodo. Sono stati 11 anni fantastici, di passione e puro amore. Voglio ringraziare tutti gli allenatori che ho avuto da quando ero ragazzino, fino ad oggi. In particolare due mister: Pirlo per l'esordio e Allegri che mi diede l’opportunità di consacrarmi con questa maglia". Il ringraziamento poi si estende alla società e ai dirigenti che si sono succeduti negli anni, ovviamente ai tutti i tifosi: " Mi hanno sempre supportato anche quando, come sapete, non ho passato momenti belli. Sono eternamente grato a loro. E come mi ha sempre detto il presidente ANDREA AGNELLI….FINO ALLA FINE". Non cita Motta e forse è comprensibile. Comunque sia, sono le parole di chi considera la maglia bianconera una seconda pelle. Fagioli è passato da nuovo Marchisio a giocatore fuori dal progetto. Decisione giusta? Ai posteri l'ardua sentenza. Nel frattempo, buona fortuna Nicolò.
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