Yildiz, Luiz, Thuram: è giunto il momento di rispondere alle aspettative
Non ho inserito nella lista del titolo Teun Koopmeiners perché anche se non si è visto il giocatore che ci aspettiamo, segnali di grande qualità e forza dall'olandese sono arrivati e arriveranno. E sono anche piuttosto convinto (poi sbaglierò) che lo vedremo in campo con l'armatura pur di esserci anche con la costola fratturata. Su RoboKoop non ho nessun dubbio: sarà un valore aggiunto sotto tanti punti di vista. Il mio appello è per il talento di Yildiz, che vorrei esplodesse in mille forme; la freschezza e forza di Khephrem Thuram, da rivedere dopo l'infortunio che sembra averlo spento; la classe e l'incisività di Douglas Luiz che fino ad ora è stato il vero grande assente della stagione della Juventus.
Comincio da Kenan. La qualità del giocatore è indiscutibile così come bisogna tener conto della sua giovanissima età, portare a diciannove anni la numero dieci della Juventus è un peso incredibile. Se ci penso, a 19 anni, giocavo ancora ai videogame e faticavo ad addossarmi la responsabilità degli studi che avevo scelto di intraprendere. Il turco invece ha letteralmente voluto una possibilità, meritandosela peraltro con le sue doti, e ha già indossato con tutto rispetto la 10 nella prima partita di Champions League mettendo a segno una rete alla Del Piero. Chi ben comincia non sempre, però, è già a metà dell'opera, Yildiz è ancora all'inizio e forse si è anche un attimo seduto su quest'inizio ad ammirarlo e lasciarsi ispirare. Troppo presto, il suo percorso con la numero 10 è appena cominciato e adesso più che mai servono anche i suoi gol. Per rendere meno indispensabili quelli di Vlahovic, per rendere più facili i successi bianconeri e per cominciare a dipingere capolavori da futuro roseo per lui e per la Juve.
Capitolo Thuram. Il suo inizio in pre campionato ha lasciato molto ben sperare, e resto assolutamente convinto che appena riemergerà dal grigiore post infortunio, Khephrem sarà uno straordinario valore aggiunto. Tanto da farci ricordare che McKennie e Locatelli, in fondo, erano "solo" importanti alternative. Ma anche qui i tempi si sono allungati troppo. Per carità, riprendere freschezza fisica e abitudine ai meccanismi di un gioco nuovo, in una squadra nuova, con un nuovo allenatore e in un campionato dove non si è mai giocato, dopo un infortunio non è la cosa più semplice, ma ora serve qualcosa di più anche da lui. Serve consistenza, forza e corsa. Bisogna aggiungere cavalli al motore di un centrocampo che questa estate puntava tanto su di lui. Tempo scaduto anche per lui. Ora è il momento di alzarsi e correre.
Ma il caso più indecifrabile è quello che riguarda Douglas Luiz. Anche qui, come per gli altri, voglio appoggiarmi al mio ottimismo e credere che presto si accenderà l'interruttore e ci chiederemo, a maggior ragione, cosa fosse successo al brasiliano salvo poi archiviare il passato con un "chissene" perché intanto il bello è arrivato. Nessun dubbio sul giocatore: qualità, quantità, consistenza, visione, incisività. Ma ad oggi si è vista soltanto sporadica qualità nelle sue giocate poi tanto pressapochismo, grigiore, lentezza e confusione. Insomma, sembra che sia arrivato il Luiz sbagliato. Troppo brutto per essere vero e allora siccome, come amo dire, da problema bisogna passare ad opportunità, questo è il momento anche per il brasiliano: con un centrocampo ridotto ai minimi termini, una Lazio pronta ad azzannare la Juventus per scavalcarla in classifica serve la carta a sorpresa, il campione ritrovato, il talento snobbato che non ti aspetti e arriva nella partita giusta. Se sarà in campo dall'inizio vorrà dire che è pronto, se entrerà a gara in corso dovrà prendersi la Juventus. Da qualsiasi parte la si veda; anche per Douglas è il momento di alzarsi e correre.
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