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Un capitano, c'è solo un capitano: anzi no, nella Juve di Motta è rivoluzione

Un capitano, c'è solo un capitano: anzi no, nella Juve di Motta è rivoluzioneTUTTOmercatoWEB.com
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Oggi alle 06:00Articolo...Quinto
di Quintiliano Giampietro
Tra le novità della Juve di Motta, il cambio continuo del capitano: finora hanno indossato la fascia Danilo, Gatti, Bremer e Cambiaso

Una delle novità della Juve di Motta è senza dubbio il modo di gestire il gruppo, in particolare l'assegnazione della fascia da capitano, finita finora nel braccio di Danilo, Gatti, Bremer e Cambiaso. Esiste una scala di merito per indossarla? Più o meno. Conta molto chi trasmette positività per dirla alla Thiago, in campo e fuori dal rettangolo verde. Detto che se c'è Danilo tocca a lui, succede però che il brasiliano perde posizioni nelle gerarchie dell'allenatore. Udite udite, i galloni vanno a Gatti. Così, nel giro di cinque anni, il difensore passa dai Dilettanti a capitano di Madama. Nemmeno lui l'avrebbe immaginato, pur essendo un combattente nato. L'ex Frosinone “guida” il gruppo per quattro giornate, poi si infortuna e la fascia passa sul braccio del compagno di reparto Bremer. Comunque sia, parliamo di due giocatori con DNA da leader, sicuramente sotto il profilo emotivo, in parte anche tecnico.

L'allenatore della Juve però regala sorprese in continuazione. Contro la Lazio il capitano è Cambiaso. Sì, proprio lui. Il tuttofare bianconero rappresenta il prototipo del giocatore mottiano. Intanto per l'estrema duttilità tattica: da esterno alto in entrambi i lati a terzino destro, quindi sinistro, con facoltà di accentrarsi. Calafiori 2.0? Chissà. Comunque sia, gioca ovunque, non si lamenta mai e ha coraggio. “Gioco dove vogliono i compagni per il bene della squadra”. Parole di chi ha mette il noi davanti all'io. Andrea poi ha qualità anche morali. Professionista serio, tra i pochi giocatori non amanti dei videogiochi perché lui, famiglia a parte, pensa solo al calcio. Anche lui, come Gatti, è partito dai dilettanti. Ulteriore elemento la sua fede bianconera. In una recente intervista, sull'interessamento di Ancelotti nei suoi confronti, ha detto: “La Juve è il mio Real, una famiglia”.

La singolare gestione della questione capitano targata Motta, comunque non è una novità assoluta: basti pensare che a Bologna nel corso dell'ultima stagione ne ha avuti ben 8. Una sorta di cooperativa della fascia. Senza dubbio un record. Nella Juve è stata interrotta la tradizione di chi resta con i gradi per tanto tempo, parliamo di mostri sacri della storia bianconera. Da Boniperti, Zoff, Scirea, Platini ai più recenti Del Piero, Buffon, Chiellini, tanto per citarne alcuni. Come si spiega la scelta di Thiago su questo fronte? La risposta è tutta in una delle sue ultime dichiarazioni: “Non riesco a nascondere i miei sentimenti e la squadra lo capisce. Amo stare con i giocatori che considero i miei ragazzi”. Come un padre, mette i figli tutti sullo stesso piano. Per lui non vale più il coro “un capitano, c'è solo un capitano”, ma ognuno può diventarlo. Domenica si va in casa dell'Inter. Chi sarà il prossimo?