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La nuova Juve di Motta: guai a paragonare Thiago ad Allegri

La nuova Juve di Motta: guai a paragonare Thiago ad AllegriTUTTOmercatoWEB.com
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venerdì 18 ottobre 2024, 21:02Articolo...Quinto
di Quintiliano Giampietro
La Juve di Motta ha totalizzato quattro pareggi, di cui 3 in casa e a reti inviolate: per Thiago qualche critica e paragoni non pertinenti con Allegri

Il nuovo corso della Juve targata Motta suscita inevitabili paragoni tra il tecnico italo-brasiliano e il suo predecessore Allegri. Accostamenti spesso fuori luogo. Una cosa accomuna i due: la cura, quasi maniacale, della difesa.Thiago lo scorso anno con il Bologna chiuse al terzo posto la speciale classifica delle retroguardie meno battute. Dopo sette giornate di questo campionato, una sola rete al passivo, peraltro su calcio di rigore. Così come, nella sua prima esperienza bianconera, il livornese ha vinto gli scudetti incassando meno gol rispetto alle rivali. Insomma, entrambi prediligono il “prima non prenderle”. Le modalità per centrare l'obiettivo sono però radicalmente diverse. Motta agisce con il baricentro alto e aggredisce l'avversario sulla propria trequarti, tenendolo lontano dalla sua area. La gestione è un'altra arma per certi versi difensiva, attraverso il palleggio. Max predilige una linea bassa, spesso subendo la squadra che ha di fronte, fino anche a rischiare di subire gol. Il classico pulmann davanti alla linea difensiva, pronto a inserire la quarta e ripartire una volta rubata palla all'avversario. Un atteggiamento per molti old style.

Fase offensiva e dinamiche di gioco. Per Motta conta molto la coralità, in ogni conferenza stampa ripete che il talento deve mettersi al servizio della squadra. La spinta degli esterni è fondamentale, come gli inserimenti dei centrocampisti, magari con la sponda dell'attaccante centrale. A Bologna aveva Zirkzee, elemento a metà strada tra il numero 9 e il 10. In questa stagione invece può contare su un centravanti classico come Vlahovic. La parola d'ordine è comandare il gioco. Con una media del 60% la sua Juve in Serie A è seconda per possesso palla. Al momento però si producono poche occasioni da gol, soprattutto quando di fronte ci sono squadre chiuse. Su questo bisogna lavorare. “Il valore del pallone. Lo strumento del mestiere nel cuore del gioco” è Il titolo della sua tesi per l'esame da allenatore. Emblematico. Allegri ama segnare con le ripartenze di cui sopra, qualche volta anche piacevoli sotto il profilo estetico e in linea generale si affida molto alle qualità del singolo, piuttosto che ad una trama ben definita. Non è casuale che nel quinquennio d'oro ha avuto squadre piene di giocatori con una tecnica superiore alla media, mentre con una rosa sicuramente non eccelsa, nell'ultimo triennio ha portato a casa una sola Coppa Italia. Thiago ama la duttilità dei suo ragazzi, ogni calciatore deve saper fare più cose e spesso c'è uno scambio di ruolo con il compagno nell'arco della stessa gara. Il suo è un caos organizzato, per dirla alla Tudor. Fattore dominante del calcio moderno. Max, al contrario, è rigido rispetto ai singoli ruoli, salvo qualche eccezione.

Comunicazione. Motta palesa una calma olimpica, sempre e comunque. Difficile dia un titolo ai giornalisti e quando ha qualche difficoltà (vedi i pareggi interni) si salva in calcio d'angolo, provando a minimizzare. Il test definitivo si avrà nel momento in cui ci sarà una sconfitta. Evento finora sconosciuto, speriamo arrivi il più tardi possibile. Nell'ambito della comunicazione ci sono due Allegri. Simpatico e spiritoso quando la Juve dettava legge e si vincevano gli scudetti. Il secondo Max invece è capitato in un triennio pieno di problemi, legati alla situazione societaria. Spesso si è trovato a rispondere a domande su temi non di sua competenza, vedi questione giudiziaria. In più di un'occasione l'allenatore toscano ha perso le staffe davanti alle provocazioni dei giornalisti, soprattutto rispetto al suo modo di giocare eccessivamente conservativo. Comunque sia, non bastano 4 pareggi e pochi gol per accostare Motta ad Allegri. Parliamo di due allenatori agli antipodi sotto ogni punto di vista.