La Juve davanti a tutto: Motta e Vlahovic parlatevi, serve un compromesso
Da una parte Motta, dall'altra Vlahovic, obiettivo primario il bene della Juve. Le dichiarazioni rilasciate dal serbo in Nazionale hanno alimentato polemiche, come del resto era prevedibile. Dusan non doveva pubblicamente palesare un suo malessere tattico, certe cose si risolvono in famiglia. Ingenuità? Forse. Comunque sia, il lavoro in fase di non possesso che gli chiede l'allenatore, lo rende poco lucido sotto porta. “Con un'altra punta e meno compiti difensivi, riesco a giocare meglio e ad essere più freddo nella finalizzazione”. In buona sostanza, l'ex viola lancia un appello a Thiago, cui chiede maggiore supporto in avanti per svolgere nel migliore dei modi il suo “mestiere”: fare gol. Parole pesanti e in antitesi con il refrain di Motta, puntuale in ogni conferenza stampa: “Il talento al servizio della squadra”. Del resto nessun giocatore può condizionare le scelte di un tecnico, a meno che non si tratti di un fuoriclasse.
Niente attriti, serve un compromesso. E' lecito immaginare che dalle parti della Continassa, l'uscita di Vlahovic non sia piaciuta. Bisogna però spegnere sul nascere l'incendio, vitamina per i cecchini mediatici, pronti a colpire quando vedono bianconero. Il fascino della Vecchia Signora è sempre lo stesso e fa vendere giornali, aumentare gli ascolti, moltiplicare i click. La Juve viene davanti a tutto, quindi urge una sintesi tra i principi di gioco di Motta e le caratteristiche del numero 9. Che comunque è un patrimonio della società. Complice la mancanza di un suo vice, finora Dusan è stato titolare in tutte e 16 le gare (12 i gol), per un totale di 1295 minuti. Tanti, anzi troppi. Alla fine è fisiologico l'infortunio muscolare. Sul fronte dell'impegno e del sacrificio quindi nessun dubbio. Il tecnico certamente non può stravolgere il suo credo tattico, semmai apportare qualche piccola modifica. Per esempio avvicinare a Vlahovic un compagno, magari a turno uno dei trequarti. In chiave puramente realizzativa, servono maggiori rifornimenti per il ventiquattrenne serbo.
Vlahovic quale futuro? Un altro elemento non trascurabile è la questione legata al rinnovo del contratto, scadente nel 2026. Come noto, lo stipendio del giocatore è di 12 milioni netti l'anno, accordo firmato dalla vecchia dirigenza. Quella attuale sta seguendo la politica di contenimento dei costi, in primis il tetto ingaggi. La proposta di Giuntoli è di prolungare per uno/due anni, ma abbassando lo stipendio base. Sulla carta le parti dovrebbero avere un incontro prima della fine del 2024. Per la Juve sarebbe fondamentale il rinnovo per non trovarsi il prossimo giugno di fronte ad un Chiesa bis, con una posizione di estrema debolezza nel caso in cui arrivassero offerte. Tornando al campo, Dusan e Thiago parlatevi e trovate un compromesso. La Juve davanti a tutto.
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