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Juve difesa da record: e se Motta fosse Allegri 2.0?

Juve difesa da record: e se Motta fosse Allegri 2.0?   TUTTOmercatoWEB.com
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venerdì 6 dicembre 2024, 07:30Articolo...Quinto
di Quintiliano Giampietro
La Juve di Motta ha la migliore difesa della Serie A: obiettivo primario del tecnico bianconero, idem per Allegri, anche se conseguito con dinamiche diverse

Il muro bianconero firmato Motta è ai limiti dell'impenetrabile, la mente inevitabilmente torna alla Juve di Allegri. A torto o ragione. In realtà i due hanno un modo completamente diverso di difendere. La nuova creatura del tecnico italo-brasiliano in campionato è imbattuta, ma in 14 giornate ha collezionato 8 pareggi, 2 in più delle vittorie. Si spiega così il sesto posto, a -6 dalla vetta di Conte. La difesa è la migliore d'Europa insieme a Bayern Monaco e Atletico Madrid: solo 8 reti al passivo. La porta è rimasta inviolata 10 volte, nel mirino il primato assoluto perché nessuno nella storia della Juve ha mai totalizzato 11 clean sheet nei primi 15 turni. Basterà non prendere gol sabato contro il Bologna, squadra che Motta lo scorso anno portò miracolosamente in Champions League, chiudendo terzo nella speciale classifica dei reparti arretrati. Questo testimonia la vocazione conservativa del tecnico bianconero. Quando arrivò alla Continassa invece venne bollato come un integralista offensivo da chi evidentemente non aveva mai seguito i rossoblu. Disinformazione e in alcuni casi critiche pretestuose dei tifosi cui non è andato giù l'esonero di Allegri. Le solite guerre di religione ormai consuete tra gli amanti della Vecchia Signora.

Motta versus Allegri. Thiago inevitabilmente paragonato ad Allegri dunque. Max ha guidato la panchina della Juve per ben otto volte: nelle prime cinque fu scudetto, contrariamente alla tormentata avventura bis. Durante il ciclo d'oro, l'allenatore livornese ha conseguito una media di 25 reti incassate, il record è di 20 nella stagione 2015/2016. Nella seconda esperienza, trend decisamente diverso: 33,6 nei tre campionati, 31 il migliore risultato, lo scorso anno. Tornando al ciclo vincente, Allegri aveva numeri importanti in fase realizzativa: nei cinque anni la media è stata di 76 gol fatti, con punta massimo dai 86 nel 2017/2018. Numeri a parte, entrambi i tecnici prediligono un atteggiamento conservativo. Per Motta “difendere è un obbligo, non un'opzione”, versione rivista e corretta di “prima non prenderle” di allegriana memoria. La fase coinvolge tutti protagonisti in campo e i primi attori di questo processo sono gli attaccanti, Vlahovic compreso. Recupero palla alto e rapido per poi offendere, l'altra strada di Thiago è il possesso palla. Diversa è la difesa di Max, declinata con l'attesa, fino al pulmann. Comunque sia, cambiando la dinamica, il risultato è lo stesso.

Motta e la narrazione sbagliata. Eppure qualcuno aveva definito Motta come il nuovo Maifredi. Nulla a che vedere invece con il cosiddetto calcio champagne. Niente Gigi dunque, ma Thiago era stato comunque descritto come il “nuovo che avanza” proprio per contrapporlo ad Allegri. Principi di gioco e non schema tattico, giocatori duttili in grado di fare più “mestieri” in seno allo stesso reparto e non ruolo definito. La prima parte di stagione ci ha dato qualche indicazione in questo senso, ma alla base resta sempre e comunque la solidità difensiva. Tenere gli avversari lontani dalla propria porta per evitare di prendere gol e perdere la gara. Quest'ultimo obiettivo al momento è centrato, zero sconfitte su 14 giornate, solo 4 squadre hanno segnato ai bianconeri: Inter, Parma, Cagliari e Lecce. Ma tutto questo non vale il primato della classifica, al momento la squadra è fuori dalla zona Champions. Siamo solo all'inizio, per carità, ma serve una sterzata immediata sul fronte offensivo. Degli otto pareggi conseguiti, quattro si sono chiuse senza reti. Insomma, Motta è sicuramente un allenatore preparato, ma chi si aspettava un futurista resta deluso. Rispetto a quanto si possa raccontare, il suo è un calcio più semplice. Ma non lo diceva Allegri?