Juve-McKennie che fantastica storia è la vita: si chieda scusa a Weston
“E quando pensi che sia finita, è proprio allora che comincia la salita”. Potremmo prendere in prestito il ritornello di una famosa canzone di Venditti per definire il rapporto tra la Juve di Motta e McKennie. Da partente a uomo fondamentale per la squadra. E non solo in questa stagione. Lo statunitense sbarca alla Continassa nel 2020, proveniente dallo Schalke 04. Con Pirlo gioca molto (46 presenze), da Allegri in poi comincia la sua vita professionale da "deputato all'addio". Nel primo anno di Max viene schierato solo 29 volte. Tra i due pare non ci sia feeling, tanto che a gennaio 2023 va in prestito al Leeds. Parentesi non positiva di sei mesi, quindi il ritorno alla base. Gli resta comunque addosso l'etichetta di esubero, ma nei test estivi riesce a far cambiare idea a chi voleva disfarsene e resta: nella prima metà di stagione risulta tra i migliori elementi della rosa. Weston si dimostra un giocatore estremamente duttile. Nel suo 3-5-2, Allegri lo schiera quinto a destra del centrocampo, all'occorrenza terzino, qualche apparizione anche da mezz'ala, in realtà il suo ruolo originario. A settembre, in occasione della sfida contro la Lazio, firma le 100 presenze con la maglia bianconera. Ma sembra che questo ragazzo debba sempre dimostrare qualcosa.
McKennie e le valigie pronte. Estate 2024 via Allegri, arriva Motta. Nella lista dei partenti, immancabile il nome di McKennie. Questa volta la Juve vuole cederlo all'Aston Villa, insieme a Iling Junior e Barrenechea, nell'affare che porta Douglas Luiz in bianconero. Lo statunitense si oppone e resta. Inizialmente sembra debba essere messo fuori rosa, ma poi magicamente ci si accorge che può essere utile alla causa, in parte anche per necessità. L'allenatore ad un certo punto fa retromarcia: anche Weston è funzionale ai suoi principi di gioco. Anzi, è il prototipo del giocatore mottiano. Finora ha fatto tutto: trequartista, esterno, mediano, addirittura terzino e, dulcis in fundo, contro l'Atalanta addirittura punta in coppia con Koopmeiners, con licenza di muoversi per non dare riferimenti all'avversario. Assist per Kalulu a parte (terzo stagionale), è stato il migliore in campo insieme al francese. Se si guarda l'heat map, praticamente la parte gialla occupa tutto il prato verde: é lui il vero tuttocampista della Juve. Alla fine 90% di precisione nei passaggi, due quelli chiave, come i tiri in porta. Come non bastasse, l'americano si reso prezioso anche in fase difensiva: 3 contrasti vinti su 3, 4 salvataggi, un intercetto e un tackle. In buona sostanza, una delle poche certezze di Thiago Motta si chiama McKennie. La media voto stagionale è 7. L'estate scorsa il prolungamento del suo contratto fino al 2026, possibile nei prossimi mesi venga ulteriormente allungato. Sarebbe il giusto per un giocatore, al quale qualcuno dovrebbe chiedere scusa.
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