Un pareggio da polli
Finisce in parità anche la partita del Via del Mare e la Juventus si allontana ulteriormente dalla vetta della classifica di Serie A. Non è stata una bella gara da parte dei bianconeri, che aveva l’attenuante (ma non la scusante) dei tanti assenti. Quelli a disposizione era sufficienti per battere comunque i salentini, che erano reduci da una vittoria che con il nuovo tecnico Marco Giampaolo hanno subito cambiato modello di gioco, anche a costo di rischiare qualcosa in più.
Nella prima frazione di gioco indubbiamente le migliori occasioni da rete le ha avute la Juve, che oltre a controllare il possesso, come quasi sempre accade con una percentuale importante, avrebbe meritato il vantaggio in due occasioni. Prima Thuram ha fallito l’appuntamento con la rete sotto porta, poi Conceicao ha colpito il palo al termine di una bella iniziativa seguita da un mancino a giro. Pochi patemi per Perin nei primi 45 minuti.
Nella ripresa, anche approfittando di diversi errori tecnici della Juventus, indubbiamente il Lecce ha avuto un numero di transizioni positive superiori alla squadra di Motta. I salentini non sono stati pericolosissimi, ma nel conteggio dei tiri nello specchio hanno avuto numeri migliori rispetto ai bianconeri, che hanno continuato a palleggiare prettamente nella propria metà campo. Il vantaggio della Vecchia Signora, non a caso, è arrivato un po’ a sorpresa e con una conclusione che senza la deviazione non avrebbe rappresentato un grande problema per l’estremo difensore dei pugliesi.
Nonostante lo svantaggio, la squadra di casa ci ha creduto fino alla fine, anche perché non c’è mai stata qualità e lucidità nelle giocate della Juve in risalita. Troppi errori tecnici e nelle scelte da parte degli uomini che dovrebbero fare la differenza, l’ultimo di Cambiaso che avrebbe potuto giocare col cronometro o fare qualunque altra scelta tranne quella di portare palla in maniera scellerata in mezzo a diversi avversari. Il pari del Lecce è stato onestamente il giusto coronamento del grande coraggio della squadra di Giampaolo e la giusta punizione per una squadra, quella bianconera, inesperta e presuntuosa nella gestione del possesso a gara quasi finita.
Alla fine della fiera, non ci sono passi in avanti da parti della squadra di Thiago Motta, che al netto degli assenti continua a confezionare pochissime occasioni da gol e non riesce a mettere in condizione Koopmeiners di essere utile alla squadra. L’olandese indubbiamente ci sta mettendo del suo e tra problemi fisici e ambientamento non è riuscito a incidere come fatto all’Atalanta nel recente passato. L’attuale modello di gioco della Juventus, però, non sta aiutando il nazionale orange e il resto è storia. Tanto possesso palla “difensivo” e poche occasioni da rete: questa Juve è un ibrido tra passato e futuro, che richia di rimanere nel guado senza una svolta.
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