Milan-Juve: un pareggio praticamente annunciato
È finita a reti bianche la gara del Meazza tra Milan e Juventus. Fino a qualche anno fa la gara era sinonimo di classe e grandi giocate, ma quella di oggi è stata purtroppo una gara dai contenuti tecnici mediocri. Di campioni in campo nemmeno l’ombra: solo tanti buoni giocatori, pochissimi ottimi, ma nessun fuoriclasse. Indubbiamente la Juve ha l’attenuante di essere arrivata alla gara letteralmente falcidiata dagli infortuni, mentre i rossoneri con quasi tutti gli effettivi a disposizione ha fatto davvero poco.
Un pareggio quasi annunciato, dunque, perché negli ultimi tempi la Juventus è tornata a difendere molto bene, esattamente come ad inizio stagione, mentre il Diavolo ha fatto sempre difficoltà contro squadre che concedono molto poco. Il risultato è stata una gara noiosa, ai limiti dello snervante, in cui soprattutto nel primo tempo la Vecchia Signora ai punti ha creato qual cosina in più, ma niente di che. Le rispettive manovre subivano qualche accelerazione quando il pallone finiva tra i piedi di Leao da una parte e Conceicao dall’altra, ma per il resto il vuoto cosmico. Tantissimi errori tecnici da ambo i lati e anche da giocatori che dovrebbero fare la differenza, come Reijnders, Koopmeiners (letteralmente mai entrato in partita), Morata o Locatelli.
Nessuna delle due squadre è riuscita a sfruttare le transizioni positive, poiché in risalita le azioni si fermavano spesso per appoggi sbagliati come i peggiori dei dilettanti. Senza un attaccante di ruolo, Motta ha provato dal canto proprio a creare una sorta di rotazione tra Koopmeiners, McKennie e lo stesso Yildiz, ma in pochissime occasioni i bianconeri sono riusciti ad entrare in area di rigore. Addirittura nella ripresa il tecnico bianconero ha provato Fagioli nel ruolo di terminale offensivo, una sorta di mossa della disperazione che non ha sortito alcun effetto.
L’allenatore italo-brasiliano continua a dire che in questa Juve in tanti possono svolgere il ruolo di centravanti: fin qui ha provato Fagioli, Mbangula, McKennie, Gonzalez, Koopmeiner, Weah, Yildiz e Adzic e a parte qualcosa di buono fatta dall’americano, nessuno ha dato alcunché allo sviluppo offensivo della manovra. Si tratta di una carenza strutturale che ovviamente non può essere colmata senza il mercato di riparazione, ma da qui a qualche eventuale trasferimento ci sono ancora tante partite da giocare. Insomma, il bicchiere è sicuramente mezzo pieno per quel che riguarda la compattezza di squadra e il coraggio nel palleggio, ma onestamente questa Juventus è oggi ben lontana dal potersela giocare contro l’Inter per lo scudetto.
L’obiettivo strategico rimane quello di restare tra le prime, il sogno è quello di arrivare a qualcosa di più, ma al momento il compito di Motta è arduo, poiché indubbiamente la coperta è corta e deve sviluppare il “materiale” che ha oggi a disposizione in attesa di tempi migliori. Qualcuno si aspettava spettacolo e caterve di gol, io mi attendevo esattamente questa cosa qui: è un nuovo progetto, con staff integralmente rinnovati e con tanti giocatori nuovi purtroppo ai box per infortunio, esattamente come le passate stagioni. Ci vuole pazienza.
Iscritta al tribunale di Torino al n.70 del 29/11/2018
Iscritto al Registro Operatori di Comunicazione al n. 18246
Direttore responsabile Antonio Paolino
Aut. Lega Calcio Serie A 21/22 num. 178