La Juventus è in confusione
Ennesimo pareggio per la Juventus di Thiago Motta: si tratta del 9° in campionato su 15 partite, l’11° in stagione su 20 gare ufficiali totali. E onestamente solo grazie a una reazione di pancia si è evitata contro il Bologna la prima sconfitta stagionale in campionato. Il bicchiere è mezzo vuoto e anche se le assenze rappresentano un’attanuante, esattamente come per le passate stagioni, non può rappresentare una scusante. Così come non possono essere una scusante le pur discutibili decisioni arbitrali che hanno portato il tecnico italo-brasiliano a farsi espellere per la prima volta da quando è a Torino.
La partita si è dimostrata sin da subito molto complicata, con il Bologna che ha pressato altissimo la Juve non concedendo linee di passaggio alla costruzione dal basso della Signora. I bianconeri sono stati tenuti sotto scacco nella propria metà campo dagli uomini di Vincenzo Italiano, che a un certo punto si sono ritrovati meritatamente in vantaggio, approfittando di marcature e coperture approssimative da parte di centrocampo e difesa della Juventus. Dopo il gol i piemontesi hanno subito il contraccolpo, ma con il passare dei minuti sono riusciti a reagire confezionando due potenziali occasioni da gol: un tiro di Fagioli finito malamente alto e un inserimento in area di Vlahovic, che controlla a seguire benissimo, ma poi si impappina perdendo il tempo sia per una conclusione sia per un assist al centro dell’area.
Nella ripresa si riprende come i primi minuti di gioco, con il Bologna che ha una proposta più ariosa e si porta meritatamente sul 2-0. Da quel momento in poi saltano tutti gli schemi e la Juve reagisce di pancia e orgoglio, catapultandosi in avanti alla ricerca del gol. La rete arriva con Koopmeiners, ancora una volta poco coinvolto nel gioco e solo nel recupero con Mbangula che approfitta di una fase difensiva approssimativa degli emiliani. Insomma, quando non sono più stati imbrigliati nel modello di gioco Mottiano, i bianconeri sono sembrati più sciolti perché in generale il canovaccio tattico è stato esattamente come nelle precedenti uscite: monotematico e abbastanza innocuo.
Il palleggio continua ad essere prettamente orizzontale e nemmeno il ritorno di Vlahovic ha dato nuove strade allo sviluppo dell’azione. Questa Juventus è troppo scolastica e legata a una costruzione che è spesso fine a sé stessa. Non a caso, a un certo punto della ripresa, il vice dell’espulso Vlahovic ha dato una semplice indicazione, che per molti sa di “antico”: “lanciamo lungo e andiamo a prendere una seconda palla”. Non ha senso, infatti, continuare a palleggiare nei propri 30 metri quando si devono recuperare due reti. Così come non ha alcun senso mandare in area 6-7 uomini e poi battere un angolo all’indietro. Questa squadra che dal caos oganizzato iniziale è passata direttamente alla confusione, ha bisogno di semplicità, perché con 9 punti in meno rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso, andrebbe bene anche vincere con un colpo di testa su corner.
Iscritta al tribunale di Torino al n.70 del 29/11/2018
Iscritto al Registro Operatori di Comunicazione al n. 18246
Direttore responsabile Antonio Paolino
Aut. Lega Calcio Serie A 21/22 num. 178