Le idee di Motta sono meravigliose ma serve più talento in rosa
Era bella. Con i capelli bagnati, con quei segni sul viso, con gli occhi arrossati. Anche un poco "zoccola", come fa intendere Lucio Battisti in "Comunque bella". Ma amata e bella.
L'ultima Juventus che ha fatto aprire il cuore ai tifosi è stata quella di Antonio Conte. Poi ci sono stati altri sei scudetti, firmati Allegri e Sarri. Ma quella di Max era una Juve con il fascino di una Golda Meir: spietato pragmatismo vincente. Quella di Sarri era frivola e incostante come certi personaggi di Marilyn Monroe. Oggi la Juventus è decisamente brutta. Le stanno facendo un lifting, ma sarà dura rimetterla sotto ai riflettori.
Non commento il pari contro il Brest, così come non avevo commentato la sconfitta contro il Norimberga. Non è lecito attendersi miracoli. E del resto "presto e bene, mai avviene". Ma serve essere realisti. La Juventus sembra la Ferrari: ha un pilota di vaglia. Ma il motore sovente non è all'altezza. Le gomme idem. La strategia idem.
Mi viene da sorridere quando volenterosi colleghi cercano di decifrare il modulo di Thiago Motta. C'è poco da decifrare. Il modulo è quello antico di Michels, mago olandese. Nella Juve contro il Brest si è visto Thuram abbassarsi a centrale difensivo, Cambiaso fare il playmaker, Gatti improvvisarsi incursore, Locatelli mettere i panni che Giuntoli vorrebbe far mettere a Koopmeiners, tornando all'antico, nella medesima posizione che occupava al Sassuolo. Bene Douglas Luiz? Bene. E con lui altri. Ma male (a mio parere) ancora una volta Weah esterno che non trova mai la giocata ragionata. Malissimo la difesa: polla e fuori posizione.
Il problema che a breve (tra quindici giorni si inizia contro il Como) si porrà è sempre quello antico con allenatori (Sarri, Maifredi, ma prima di loro Marchesi e Amaral) che privilegiano il gioco rispetto alla tattica: è giusto imporre uno schema di gioco a prescindere dalle caratteristiche dei giocatori? Ho visto molti anni fa Heriberto mandare il centrale Salvadore a fare il terzino sinistro, rinunciare al dribblomane Dell'Omodarme a favore del tornante Favalli, l'ho visto rinunciare all'ala classica mancina Menichelli a favore del talento irrequieto Zigoni.
Le idee di Thiago Motta sono meravigliose. Ma Thiago Motta non ha in rosa Krol, né Neeskens, né Rep, e men che meno Johan, il 14 che cambiò il modo di giocare al calcio. I piedi dei calciatori della Juve non sono raffinatissimi (a parte alcuni). Sarà anche una questione di condizione fisica, di conoscenza dei singoli, di quell'amalgama che un celebre presidente del passato avrebbe voluto comprare al calciomercato. Ma, per come la vedo io, è soprattutto una questione di talento. Non ho titolo per dare consigli a un collaudato professionista come Giuntoli. Ma io non mi incarterei su Koopmeiners: se non lo vogliono cedere, vada su un altro obiettivo. Ma uno vero. Uno che abbia esperienza internazionale. Metti, uno come Goretzka, fosse mai in vendita. E poi mi chiedo: ma cosa avrà mai di speciale questo Todibo?
Mi rendo conto che la Juventus è appesantita da un'intera squadra che è fuori dal progetto: Arthur, McKennie, Kostic, Rugani, De Sciglio, l'oggetto misterioso Djalò, il portiere polacco, forse Milik, soprattutto Chiesa. Tutti con ingaggi pesanti. Tutti in lista di partenza. Io sono consapevole che sarà un anno di transizione quello che si andrà a vivere, cercando di fare bene e ponendo le basi per una rinascita. Che non avverrà prima di un triennio. Ridicoli quanti sostengono che la Juventus deve competere per lo scudetto. La Juventus deve pensare a qualificarsi per la Champions. Deve cercare di andare il più avanti possibile in Europa. Poi quello che verrà (se verrà) verrà. Senza pressioni. A patto di avere le idee chiare. A cominciare da Thiago Motta. "Pesati" i giocatori a sua disposizione, sarebbe disponibile eventualmente a cambiare sistema di gioco? Sarebbe importante conoscere il suo pensiero. A meno che da qui a fine agosto Giuntoli non gli recapiti quattro regali di "lusso", in grado di cambiare le cose. Ma Giuntoli, con il suo portafoglio, è in grado di entrare a fare spese da Cartier o da Prada?
Conte, impossibilitato ad andare in un ristorante da 100 euro a pasto, se ne andò. A Torino c'è oggi la possibilità di cenare al "Cambio", là dove aveva un tavolo Camillo Benso, conte di Cavour?
Auguri a Thiago Motta. Il mio consiglio è quello di dire sempre la verità. I tifosi pazienteranno se non arriveranno subito i risultati. Ma non gli perdonerebbero di fare "l'allenatore di circostanza". Dica la verità, per quanto scomoda sia. Ho apprezzato quanto ha detto su Chiesa. Così fa un "hombre vertical".
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