Pochi sussulti contro la Roma ma questa Juve è solida. Metro arbitrale rivedibile...
Andamento lento. Forse il caldo, forse il timore di non scoprirsi contro un avversario, sulla carta, di vaglia. Sul piano dell'atteggiamento, una Juventus guardinga, che ha rispettato la Roma, e che si è affacciata dalle parti della porta avversaria senza peraltro creare veri pericoli. Sono entrati tutti e, tra i nuovi, ha ben impressionato Conceicao. Tra i "vecchi", conferma di Savona e buona la prestazione di Locatelli. Tra i nuovi, macchinoso Koopmeiners, ingiudicabile Nico, Yildiz a destra meno fluido che a sinistra. Douglas Luiz ha mostrato proprietà di palleggio ma nessuna verticalizzazione degna di nota. Vlahovic non ha avuto una palla decente in tutta la gara. Tuttavia, ha avuto una palla gol che, con una punta di egoismo, ha strozzato mandandola fuori, invece di servire un compagno meglio piazzato...
La Juventus conserva la testa in coabitazione. La Roma, arrivata con un solo punto in classifica, non si è mai scoperta: voleva il pareggio e il pari ha ottenuto. La Juve è un cantiere aperto. Non ha potuto prendere Sancho, anche perché sul gobbo le sono rimasti Arthur, Djallò e Kostic. Fossero stati ceduti, forse avrebbe avuto la liquidità per cercare di mettere il candito sulla torta. I tre forse troveranno una sistemazione nei campionati ancora aperti, forse no. Nel qual caso finiranno fuori rosa, visto che appare impossibile che vengano reintegrati. Niente in confronto al "buffo" che si è preso sui denti De Laurentiis con Osimeh (strapagato e fuori rosa). Non si capisce cosa sia andato storto, ma con evidenza qualcosa nel rapporto società-giocatori va rivisto. Così i "ricatti" e i capricci dei tesserati danneggiano le società, neppure fossero impiegati del catasto tutelati dai sindacati.
Juventus rivedibile. Ma almeno una cosa è emersa: la fase difensiva è attenta e precisa. Neppure il miglior Allegri (che, va detto, disponeva di Buffon, Barzagli, Bonucci e Chiellini) sapeva, a volte, fare altrettanto.
Gara senza troppi sussulti. Guida, giustamente severo in apertura con Fagioli, ha lasciato correre in altre occasioni "romaniste". Gara senza polemiche, ma certamente cinque minuti di recupero sono sembrati pochi rispetto agli 11 concessi in Napoli – Parma. Non ci sono stati episodi da VAR. L'unico (su Conceicao) che poteva essere verificato non ha visto Guida "in sospetto" e ha visto i varisti silenti. Resta sempre più misterioso il metro di valutazione: Mancini che protesta si prende un'ammonizione, Barella che protesta nulla si prende. Del resto, Barella (gol fantastico contro l'Atalanta) gode di molti privilegi. Contro Gasperini ha giocato respirando. Ma gli è stato concesso di saltare la convocazione in nazionale per un'indispensabile operazione al naso. Mi sono sembrate ridicole le polemiche sul braccialetto "interista" di Rocchi: fosse andato all'Allianz lo avrebbe avuto "juventino".
Ha suscitato polemiche l'espulsione del portiere del Parma, che ha consentito la rimonta in extremis del Napoli. Ma oggettivamente, nonostante il giocatore prenda la palla, poi travolge un giocatore partenopeo e l'ammonizione ci poteva stare. Peccato per il Parma (che gioca bene) fosse la seconda ammonizione, con Pecchia che aveva già effettuato tutte le sostituzioni. In dieci, il Napoli l'ha ripresa per i capelli.
Juve da rivedere. Con una considerazione: il Verona, battuto al Bentegodi, aveva piallato il Napoli e domenica è andato a vincere contro il Genoa, che aveva fermato l'Inter. Se con la Roma forse due punti sono stati persi, certamente quelli conquistati contro il Verona valgono oro.
Molti allenatori si sono lamentati per il mercato aperto a campionato in corso. C'è un solo modo per risolvere il problema: ridurre il numero delle partecipanti alla Serie A a 18 squadre e far iniziare il torneo a settembre a mercato concluso. Ma se si attende che una riforma del genere la possa fare Gabriele Gravina, evidentemente si crede all'esistenza degli alieni.
Dico una cosa, mia valutazione, forse sbagliata. Per me, il fallo-autofallo di Terracciano a Roma era punibile. Non era un fallo di mano intenzionale e il giocatore è stato sfortunato nel rimpallo. Ma schiaccia la palla a terra come un pallavolista. Insomma, fosse successo a De Ligt, obiettivo arbitrale quando giocava con la Juventus, sarebbe stato rigore senza se e senza ma. Dice: hanno cambiato il regolamento. Vero. Ma Terracciano la palla la schiaccia a terra. Non vado oltre.
Il Milan ha mille problemi. E mi pare (lo ribadisco) ingeneroso mettere Fonseca sulla graticola, ipotizzando che Venezia e Derby ne possano definire il destino. Calma e gesso. Dovrebbe valere per tutti.
Segnalo ancora che Kean, uscito dalla Juventus, sta andando a rete con regolarità. E infine segnalo che Ivan Zazzaroni non ci ha preso: aveva pronosticato la vittoria della Roma. È vero che solo chi non fa pronostici non li sbaglia mai, ma oggettivamente una dichiarazione tanto estrema aveva sorpreso: la Roma era reduce dalla sconfitta interna contro l'Empoli.
Tutti stanno glorificando l'Inter e fanno bene: è la più forte, candidata a vincere lo scudetto. Il sorteggio di Champions (tanto per cambiare) ha detto male alla Juventus. Costante che va avanti da anni. Ma forse meglio così: meglio affrontare i migliori piuttosto che tornare a casa con le pive nel sacco dopo aver beccato dai postelegrafonici israeliani. Certo che questo Benfica è una sorta di maledizione: la Juve lo becca sempre. E i ricordi contro i lusitani sono decisamente urticanti.
Ora la Nazionale: sosta per la non esaltante Federation. Auguri a Spalletti. Ne ha decisamente bisogno.
Iscritta al tribunale di Torino al n.70 del 29/11/2018
Iscritto al Registro Operatori di Comunicazione al n. 18246
Direttore responsabile Antonio Paolino
Aut. Lega Calcio Serie A 21/22 num. 178