"I Più & i Meno", il meglio e il peggio della settimana bianconera: sesto appuntamento
Prosegue l'appuntamento con "I Più & i Meno", il meglio e il peggio della settimana bianconera. In questo sesto appuntamento, i protagonisti di oggi sono Nicolò Fagioli, Federico Chiesa, Simone Folletti e la Champions League.
I Più
Fagioli, una luce nel buio bianconero
Quelle poche ma significative notizie positive, anche in una stagione in cui le cose vanno tutte per il verso sbagliato, vanno comunque evidenziate. Impossibile non partire dalla splendida settimana che sta vivendo, da Lecce-Juventus in poi, Nicolò Fagioli. Entrato alla fine del primo tempo in piena emergenza, causa un infortunio di McKennie, l’ex Cremonese non solo si è preso le chiavi del centrocampo bianconero, ma ha anche deciso la complicata trasferta pugliese segnando un gol stupendo, già rinominato "gol alla Del Piero". Calma. Un po’ presto con i paragoni affrettati, ma la perla rimane. E quattro giorni più tardi Fagioli ha dato seguito, debuttando nel palcoscenico europeo fornendo una prestazione da veterano contro i parigini: 96,7% di passaggi completati, tanto da per citare un numero. Può bastare per convincere Allegri a schierarlo definitivamente con una certa costanza? Chissà. Magari a partire proprio da un altro big match, quello di domenica sera contro l’Inter.
Bentornato, Fede!
La notizia che tutti i tifosi bianconeri attendevano con ansia: Federico Chiesa è tornato. Ebbene sì, 297 giorni dopo l’ex Viola ha fatto il suo ritorno in campo. Tant’è che dal suo ingresso in poi, nonostante lo svantaggio gli occhi e gli applausi dell’Allianz Stadium erano tutti rivolti al nuovo numero 7 bianconero. Che più di tutti alla Juve, a questa Juve, è mancato. La speranza è che da oggi Chiesa possa tornare a pieno regime e per tutti i 90 minuti presto. Mancano tre partite prima della sosta per i Mondiali, tra Inter, Verona e Lazio è verosimile ipotizzare un impiego quantomeno part time, in attesa di quello full time previsto a inizio 2023, quando la Juventus sarà chiamata a voltare pagina a questo terribile autunno 2022 per non sprofondare ancora più giù.
I Meno
Folletti, siamo su Scherzi a Parte?
Veniamo, ora, alle note dolenti, le più dure da digerire per i tifosi della Juventus: la preparazione atletica (completamente errata) e la Champions League (la cui prematura eliminazione brucia e non poco). Dal ritorno di Massimiliano Allegri in bianconero gli infortuni si sono moltiplicati e, complice un impegno ogni tre giorni, quest’anno la cosa è ampiamente degenerata. Sistematicamente a ogni partita un giocatore della Juventus accusa un problema muscolare. L’elenco di assenti contro il PSG è salito addirittura a 12: mai così tanti dopo pochi mesi di stagione. Con tutte le attenuanti del caso, non è accettabile ritenere "normale" o colpa della "sfortuna" una situazione che evidentemente normale non è. Arrivabene nel pre partita di Juventus-PSG ha dichiarato che la società sta indagando per capire le cause dei numerosi infortuni. Ma stupisce il fatto che una dirigenza come la Juventus non abbia preso ancora posizione a riguardo, lasciando totalmente carta bianca a Massimiliano Allegri. Se quando i risultati non arrivano, in una squadra di calcio a pagarne le spese per tutti - quasi sempre - è solo ed esclusivamente l’allenatore, si fa fatica a comprendere perché non valga lo stesso principio anche in questo caso. Il responsabile della preparazione atletica della Juventus si chiama Simone Folletti. Appunto, il "responsabile". Ecco, Juventus: batti un colpo. Si attendono segnali...
Arrivederci cara Champions
Mai nella storia, la Juventus aveva fatto così male nel proprio girone europeo: cinque sconfitte su sei, tre consecutive, interrotte soltanto dal 4-2 rifilato ad un mediocre Maccabi Haifa. Che alla fine saluta la Champions League conquistando gli stessi punti della Juventus. Di fatto l’una ha annullato l’altra, considerato che gli unici punti portati a casa dagli israeliani sono stati contro la Juve e quelli conquistati dalla Juve contro il Maccabi. Non c’è stata mai gara in un girone in cui la Vecchia Signora doveva recitare il ruolo di protagonista, al pari del PSG. La scena gliel’ha rubata il Benfica, che si è dimostrata una squadra di altissimo livello e che potrà dire la sua nella fase finale della competizione. Dopo Ancelotti, Ferrara e Conte, l’incubo si ripete: nove anni dopo la Juve saluta nuovamente la Champions al termine del proprio girone. Ma mai come questa volta si è fatta umiliare. Da lunedì si accenderanno i riflettori sull’Europa League, una competizione troppo spesso snobbata dalle italiane. Vincerla sarà durissima, considerata la portata degli avversari, ma si spera che la Juve possa recitare un ruolo di attore protagonista, come fece già nel 2013. Anche per provare a dare un senso a questa inutile e dolorosa stagione.
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