"I Più & I Meno", il meglio e il peggio della settimana bianconera: trentesimo appuntamento
Appuntamento numero 30 e penultimo con "I Più & I Meno", il meglio e il peggio della settimana bianconera. Oggi, i protagonisti sono Danilo, la giustizia sportiva, la stagione e Angel Di Maria.
I Più
Danilo, una certezza su cui ripartire
Premesso che il mese di maggio della Juventus è stato disastroso, con una sola vittoria (contro la Cremonese) e tre sconfitte (contro Siviglia, Empoli e Milan), una delle poche note positive stagionali è sicuramente il rendimento di Danilo Luiz da Silva: conosciuto meglio come Danilo. A tutti gli effetti ormai il vero capitano bianconero, riconosciuto dal popolo bianconero, contro il Milan il difensore brasiliano è stato uno dei pochissimi a fornire una prestazione dignitosa, confermando il trend positivo dell'annata 2022-2023. Al di là di chi guiderà la Juventus nel prossimo anno (rimane difficile, a oggi, l'ipotesi Allegri), sa che potrà contare sulla forza e sul carisma di un leader vero.
Lo stillicidio è finito. Almeno in campo "italiano"
Sospiro: è quello che hanno provato i bianconeri nel leggere la notizia trapelata lunedì sera riguardo al patteggiamento fra Juventus e Figc in merito al secondo filone sulla manovra stipendi. Martedì 30 maggio, poi, a dispositivo comunicato c'è stata una sorta di liberazione nel mondo juventino. Che finalmente ora può concentrarsi solo ed esclusivamente al campo e all'aspetto tecnico. In attesa di capire a Nyon che decisioni prenderanno (se sarà squalifica dalle Coppe per un anno, per due o nulla), il tifoso della Juve sa che lo "stillicidio" (per dirla alla Allegri) cui hanno vissuto quest'anno è finalmente finito. E l'anno prossimo si ripartirà, finalmente, da zero.
I Meno
Stagione che fa acqua da tutte le parti
Prima la disastrosa partenza in campionato, poi l'eliminazione dalla Champions League; quindi l'addio alla corsa Scudetto nel mese di gennaio dopo le cinque sberle rimediate a Napoli, passando per l'eliminazione dall'Europa League per mano del Siviglia e, infine, la perdita del secondo posto «sul campo», che era l'ultimo obiettivo concreto rimasto a Massimiliano Allegri. Che dire? Difficile non definire "disastrosa" la stagione che, fortunatamente, fra tre giorni si concluderà in quel di Udine domenica prossima. Attualmente la Juventus è in Conference League e potrebbe anche centrare la qualificazione in Europa League (dipende, ovviamente, da Roma e Atalanta). Poi, il tutto potrebbe essere vanificato dalla Uefa. Ma non conta. Quello che conta è che la Juve è crollata dopo Siviglia e non è riuscita neanche a difendere la seconda posizione. È vero che senza la penalizzazione sarebbe comunque in Champions, ma non basta per salvare la faccia a un'annata le cui sconfitte in campionato toccano quota 10 a 12 anni dall'ultima volta. Sapete che stagione era? Quella targata Luigi Delneri, la prima dell'era Andrea Agnelli. E sappiamo tutti che dopo quella stagione la Juve decise di rivoluzionare tutto, dando vita a un ciclo vincente epico e ineguagliabile. Chissà che questa volta non accada di nuovo.
Il finale di Angel Di Maria? La delusione più grande
Alzi la mano chi ha pensato a luglio scorso, quando il Fideo è sbarcato alla Continassa, che sarebbe finita così fra Di Maria e la Juve: tra i fischi dell'Allianz Stadium, che al campione argentino non hanno perdonato l'atteggiamento svogliato e rinunciatario mostrato negli ultimi due mese. Dopo un 2022, fra infortuni e adattamento, a dir poco deludente, il 2023 del Fideo si era aperto alla grande: con una rete al Napoli. E i mesi invernali, quelli da gennaio a marzo, sono stati indubbiamente i migliore della sua brevissima esperienza in bianconero. A suon di gol ha trascinato la Juve in Europa League, vincendo contro Nantes e Friburgo di fatto da solo. Poi, incredibilmente e inspiegabilmente, una luce in lui si è spenta. Ed è cominciata la fase del declino, fisico ed emotivo. Il finale di Angel Di Maria è quanto di più triste si potesse immaginare. Ma è andata così. Restano gli ultimi 90 da giocare con la maglia bianconera, e poi sarà inevitabile addio. Ma che peccato finire così!
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