La Juventus mira a diventare un blocco unico e granitico

La Juventus mira a diventare un blocco unico e graniticoTUTTOmercatoWEB.com
venerdì 12 luglio 2024, 00:00Editoriale
di Franco Leonetti
La nuova Juve sta nascendo in questi giorni: Thiago Motta, società, proprietà e tifoseria tutti uniti per il bene della Vecchia Signora

Da poche ore è partita la nuova stagione e le primissime sensazioni sono apparse, immediatamente, molto positive. Mercoledì i primi approcci, i test fisici dei giocatori, con Thiago Motta sbarcato domenica sera e subito proiettato all’interno della Continassa, a respirare l’aria rarefatta della galassia Juventus. E ancora martedì l’arrivo di Khéphren Thuram, le visite mediche, poi l’ufficialità con un contratto quinquennale, le parole riprese dai media Juventus a riguardo del conciliabolo di papà Lilian e Thiago Motta, ammirati dalla bellezza suprema del centro d’allenamento e delle strutture all’avanguardia. Poi il lavoro sul manto erboso, con il neo allenatore subito pronto a torchiare i suoi ragazzi, sin dal primo minuto di preparazione, per instillare i nuovi concetti e le fresche linee guida ad una squadra che, assenti i nazionali, corre e suda a ranghi ridotti. Rilevante trasferire l’impronta immediata dell’allenatore che intende trasmettere, da subito, i propri concetti di gioco e una metodologia differente di allenamento e preparazione; servirà a chiarire le idee e a penetrare la materia da parte di ogni singolo elemento della rosa.

E sarà un segnale netto e chiaro anche per chi si unirà al gruppo tra qualche giorno o qualche settimana. La Juve mira a diventare un blocco unico, granitico, inscalfibile, dove ogni componente deve agire nel proprio ruolo, per il bene della maglia e della gloriosa società rappresentata. Tutto ciò mentre il mercato prosegue, con Giuntoli che continua a lavorare duramente per dismettere chi non rientra nei piani di Motta, portando a Torino le nuove pedine funzionali al nuovo progetto calcistico di Madama. Ieri altri due segnali importantissimi per creare e cementare il blocco unico che deve avere le effigi stampate di Madama. La tifoseria organizzata si è presentata, in massa, davanti ai cancelli della Continassa per salutare l’inizio della nuova stagione: cori, incitamenti, entusiasmo palpabile, con tanti canti, bandiere e striscioni. Giuntoli e Thiago Motta sono usciti dal centro sportivo e hanno assistito allo spettacolo, fatto di calore e tifo ad altissimi decibel, applaudendo i supporter della Curva Sud, a più riprese, e ringraziandoli a viva voce; un incontro propedeutico che indica il sentiero per viaggiare tutti insieme, coesi, e nella stessa direzionalità. Una carica importante quella della tifoseria.

Poi, a suggellare il nuovo clima in casa Juventus, si è palesata anche l’intera dirigenza, desiderosa di incontrare e fornire il proprio battesimo al nuovo allenatore. Ed ecco allora sbarcare, al gran completo, l’intero stato maggiore di casa Juve nel secondo giorno di lavoro al Training Center. La presenza e la vicinanza della dirigenza e della proprietà è sempre stata fondamentale all’avvio di un nuovo ciclo, così John Elkann ha voluto incontrare personalmente Thiago Motta, cosiccome il presidente della Juventus Gianluca Ferrero, l'amministratore delegato Maurizio Scanavino e ovviamente il Football Director Cristiano Giuntoli. Tutti insieme, appassionatamente, per fare gruppo anche ai piani alti, da dove arrivano i dettami, i parametri e gli input che servono per tornare a fare la Juventus, quella vera. A poche ore dalla nascita della nuova Juve, le premesse appaiono quelle giuste, forti di quelle stimmate, pubbliche e private, che servono a modellare un blocco unico e tetragono, plasmando una nuova mentalità che possa far tornare d'attualità i cicli vincenti targati Juve. La nuova Juventus dovrà tornare ad essere competitiva su tutti i campi e in ogni torneo che disputerà, e tutto parte dall’unione e dall’unità di intenti, dai vertici sino all’ultimo dipendente, passando per gruppo squadra, staff e naturalmente dai giocatori e dall'allenatore, i veri attori primi. E allora bene così, tutti compatti, uniti in blocco, per forgiare un agglomerato resistente e incrollabile, da oggi in poi. La nuova Juve nasce proprio da qui.