Adesso serve capire qual è la vera Juventus
Una partita non giocata, un match completamente fuori da ogni trattato impuntato su carattere, atteggiamento e cattiveria agonistica. La dura sconfitta contro lo Stoccarda fa parecchio male all’autostima, ma la Juventus ha l’obbligo di rialzarsi subito, un imperativo totale visto che domenica sera alle 18, i bianconeri fanno visita all’Inter a S. Siro, in una sfida che non ha nessun bisogno di presentazioni, per importanza, prestigio, blasone, valore di classifica e altri mille motivi atavici. Una Juventus che contro i tedeschi non ha mostrato nemmeno un chiaro punto di forza, a parte un grandioso Perin. Una prestazione deludente per uscite dal basso, meccanismi, corsa, conduzione gara, precisione nei passaggi, idee, produttività offensiva, tenuta mentale, ogni dettaglio si è rivelato assai insufficiente e il risultato negativo è apparso a tutti meritato. Una Juve che fatica ad avvicinarsi all'area avversaria e non ha praticamente mai tirato in porta, cosa che succede spesso ultimamente e problema da risolvere in fretta, ma che anche a livello di mediana e di fase difensiva, la Vecchia Signora ha prestato il fianco ad una buona squadra come quella di Hoeness ma non certo ingiocabile. La cosa che ha lasciato più perplessi è stata la latitanza del gioco e di aggressività dalle casacche di Madama. Thiago Motta, nel post partita, ha sottolineato vari concetti: la squadra ha subito la pressione avversaria, si è schiacciata all’indietro, non è mai riuscita a togliere agli avversari il controllo del gioco e ha sofferto tremendamente, penando in ogni zona del campo. Strano osservare una Juve così remissiva, impreparata nel contrastare il dominio teutonico, incapace di macinare gioco e impostare un’azione degna di questo nome.
Una gara che deve far riflettere tutti alla Continassa, non basta dire che questa partita servirà di lezione, bisogna rinvenire dei correttivi alla svelta, perché si gioca ogni tre giorni e di tempo non ce n’è. Troppo brutta Madama per capire se sia una questione legata strettamente ad una partita nata male e proseguita peggio, oppure se l’allenatore juventino debba rivedere qualcosa negli uomini e nella costruzione della manovra. I dati della sfida si sono rivelati impietosi, e visto che il calcio moderno si nutre anche di numeri e statistiche, analizzarle è un dettaglio che preoccupa: 22 tiri per lo Stoccarda, 10 in porta, contro i 7 bianconeri, e solamente uno messo nello specchio, con una gara tenuta in bilico, fino alla fine, solamente da Perin che si è prodigato in interventi miracolosi, arrivando anche a parare il penalty. Poi, purtroppo, le gare durano 90 minuti più recupero e sappiamo tutti come è andata. A prescindere dall’eventuale incidente di percorso, questa squadra ha bisogno di foraggiare maggiormente la fase offensiva che non è certamente un’arma brillante in questo primo scorcio di stagione, la Juve segna poco e in campionato ha un attacco pari a quello del Como, insomma, serve fare qualcosa per aumentare sensibilmente la produttività di occasioni e realizzazioni. Il Mister bianconero ha parlato di digestione della sconfitta, l’episodio di martedì sera va metabolizzato rapidamente, ma non può bastare solo questo, ovviamente. Serve capire dove mettere mano e come rinserrare le fila in vista del big match di domenica, trovando soluzioni e alternative valide in un momento, complicato, anche da tante assenze di rilievo.
E tocca a Thiago Motta fare la conta dei disponibili, inserendo varianti che possano fortificare spirito, gioco e intensità di una Juve che è sembrata smarrita e inerme davanti alle folate dei rossi tedeschi. La velocità del giro palla, ad esempio, non è ancora un punto di forza di casa bianconera, ma anche i tanti errori di passaggio e le imprecisioni viste non possono che lasciare perplessi; lo Stoccarda, per esempio, è parsa una squadra ben messa in campo che giocava a memoria, la Juve no. Alla luce dell’imminente grande match di domenica, è lecito attendersi delle contromosse da parte di Motta, anche a livello di scelte nei singoli, alcuni sono in un momento non felicissimo, partendo da Danilo per arrivare a Savona, passando da Thuram, dal quale ci si attende molto, fino ad arrivare ad alcuni che possono e devono fare la differenza come Yildiz. Sin dalla sfida di Milano i tifosi si aspettano una Juventus rinnovata nello spirito e nell’atteggiamento: battagliera, sempre più sigillata dietro e soprattutto rapida, velenosa e cattiva davanti, ora sta a Thiago Motta pescare nel mazzo delle soluzioni per apportare gli opportuni correttivi.
Iscritta al tribunale di Torino al n.70 del 29/11/2018
Iscritto al Registro Operatori di Comunicazione al n. 18246
Direttore responsabile Antonio Paolino
Aut. Lega Calcio Serie A 21/22 num. 178