Caro D(j)ario, stiamo arrancando ma non c'è tempo per prendere fiato
Caro D(j)ario,
ci siamo ricascati. E’ arrivata l’ennesima sconfitta di questo periodo negativo che a parte la piccola parentesi “felice” della vittoria contro il Frosinone nel recupero ha visto la Juve mettere insieme la miseria di 2 punti in 5 partite: pareggi con Empoli e Verona, sconfitte con Udinese, Inter e infine Napoli qualche giorno fa. Eppure, la prestazione è stata di quelle buone. Tante occasioni create e purtroppo sprecate dalla Juve, le più clamorose capitate a Vlahovic (ben due, oltre al palo cui si può tirare in ballo un pizzico di sfortuna), una a Iling Jr e una di nuovo nel finale, di nuovo a Rugani. In mezzo ad altre occasioni meno nitide ma che hanno visto una Juve decisamente fluida e propositiva, oltre ovviamente al gol di Chiesa. Ci siamo ricascati perché oltretutto non è la prima volta che quando la Juve gioca meglio, perde. Abbiamo vinto partite giocando molto peggio di così, tirando molte meno volte in porta e con la formazione più “tipo” rispetto a quella dell’altra sera dove mancavano su tutti i due perni del centrocampo McKennie e Rabiot.
A voler vedere il bicchiere mezzo pieno, il pensiero mio e di tanti altri che ho intercettato tra vita reale e social network è più o meno questo: “se giochiamo così da qui alla fine della stagione, non avremo problemi”. Il problema è che la controprova non la avremo mai, perché siamo capaci da domenica di tornare a giocare (o non giocare come piace dire a qualcuno) come prima, tra l’altro contro l’avversario più pericoloso del momento perché l’Atalanta è una squadra che gioca molto bene, ha recuperato un Lookman in forma smagliante dopo la Coppa d’Africa ed è in piena corsa per un posto in Champions League, che proverà a contendere anche a noi. La buona notizia è che i risultati della 3 giorni europea delle nostre squadre hanno portato ad incrementare il vantaggio nella classifica per l’eventuale quinto posto valevole per la Champions, ma io continuo a dire che se l’Inter è ormai scappata, il mantenimento del secondo posto sarebbe importantissimo; per prestigio, per premi e per la qualificazione alla SuperCoppa dell’anno prossimo.
A proposito di Coppe: non entro nel merito delle parole e delle azioni di De Laurentiis, o meglio della sua decisione di portare avanti un ricorso contro la partecipazione della Juve al prossimo Mondiale per Club. Detta in soldoni, la richiesta che farebbe il Napoli sarebbe quella di cambiare le regole stabilite dalla UEFA apposta per far partecipare i partenopei al posto nostro. E poi volevano bocciare la SuperLega perché non era meritocratica. Odio i controsensi, odio le ipocrisie, odio le imposizioni su basi ideologiche che cambiano al primo alito di vento. E poi chi da adulto si comporta come bambini. Non accettano il ricorso solo perché non siamo in Champions quest’anno? Allora proviamo a far estendere la squalifica dalle coppe anche per l’anno prossimo. E se non gli piace nemmeno quello proveremo qualcos’altro. Più infantile di così…
Intanto domenica c’è Juve – Atalanta, in uno Stadium che si preannuncia tutto esaurito come spesso quest’anno perché i tifosi si sono di nuovo uniti intorno alla squadra nel momento in cui ne ha più bisogno, ed è bellissimo che sia così. La classifica reclama punti, i tifosi reclamano gol. Senza Vlahovic, ma con Chiesa che sembra più pimpante, con Milik che deve riscattarsi e Kean che scalpita. Ah, non ci sarà Alcaraz. Potrebbe esserci McKennie. Insomma, Allegri qualche grattacapo ce l’ha, quello che conta è che riporti la Juve alla vittoria
Dario
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