Caro D(j)ario, si poteva davvero fare di più? Forse sì, forse no
Caro D(j)ario,
possibile che dobbiamo già esserci svegliati dal sogno? È vero, abbiamo in tanti predicato la calma allegriana (e lo stesso Mister l’ha invocata più volte) dopo la bellissima prestazione di Udine, ma almeno il primo tempo di domenica ha riportato alla luce vecchi fantasmi. Neanche troppo vecchi in realtà, diciamo quelli delle ultime due stagioni sottotono della Juve, quelle in cui dopo 10 anni di trofei alzati non si è più dovuto fare spazio in bacheca. E poi sono ricominciate le polemiche per i presunti favori arbitrali, e sai bene perché dico presunti: gli episodi, quando ci sono, e sempre ce ne saranno, vengono vivisezionati solo se favoriscono la Juve e mai quando la danneggiano; per cui chi non ha visto la partita saprà solo del rigore non dato al Bologna su Ndoye e mai di quello non dato alla Juve su Chiesa, che lo stesso arbitro Di Bello ha dichiarato come tale nel rispondere a Di Vaio. Polemiche su polemiche, anche all’interno degli stessi tifosi juventini, per la non risposta della nostra dirigenza alle uscite pesanti di quella felsinea, ma siamo arrivati davvero alla mistificazione della realtà, perché alla “vittoria certa” sottratta al Bologna per il potenziale 2-0 si contrappone l’altrettanto potenziale 1-0 per la Juve (l’episodio su Chiesa era sullo 0-0) con un canovaccio di partita che sarebbe stato completamente diverso. La speranza è una: che la Juve torni in fretta quella che vince anche dispetto dei Santi, quella che anche con gli episodi contro porta a casa la vittoria e fa tacere tutti per manifesta superiorità.
Sai cosa mi consola? Che anche se dopo la partita di domenica la Juve è stata declassata a non più pretendente per il titolo ma a potenziale quarta, continua ad esserci un timore innato che incute negli avversari. Penso a Nainngolan, che si è detto felice che Lukaku non sia venuto da noi; penso al Napoli che nel rinnovo di Osimhen pare voglia inserire una clausola anti-Juve per evitare un Higuain-bis. Facciamo ancora e sempre paura, ci temono sempre e comunque, anche dopo due annate storte e dopo un mercato che più low cost non si può, dove si è pensato più a vendere che a comprare perché senza coppe non si poteva fare altro. E contemporaneamente ci sono le facce di ragazzi come Yildiz e Huijsen che sprizzano gioia da tutti i pori all’idea di continuare a giocare con la Juve anche nei prossimi anni con i rispettivi rinnovi. Nonostante tutto, nonostante tutti. La Juve sta puntando forte sui giovani anche della Next Gen, prima o poi si cercherà l’assalto forte alla serie B, perché più è difficile il campionato più i ragazzi possono crescere in fretta, e i colpi delle ultime ore sono proprio per rinforzare la squadra di Brambilla oggi per continuare in quella di Allegri domani.
Poi sì, c’è ancora un mercato aperto per le prossime 27 ore circa. Si chiude alle 20.00 di domani e ci sono ancora alcune cose da sistemare: Bonucci è appena partito in direzione Berlino sponda Union; stando alle ultime voci persino Kostic potrebbe andare via (da capire verso dove) e, se Pogba conferma i progressi fatti, forse anche uno tra Miretti e Nicolussi Caviglia potrebbero uscire in prestito, come già fatto con Barrenechea, Soulé, Kaio Jorge, Barbieri, Facundo Gonzalez. Tutti ragazzi su cui la Juve punta ma che per giocare sono dovuti uscire dalla Continassa perché le partite quest’anno saranno maledettamente poche. Io in entrata sogno ancora il colpo a sorpresa, come succedeva nei bei tempi andati: un nome che nessuno sa, che nessuno si aspetta, i cosiddetti colpi “a fari spenti”. Forse spero troppo, soprattutto in un anno difficile come questo. Ma sono anche convinto che la nostra rosa, con un Chiesa ritrovato e un Pogba forse, non sia poi così malvagia. Il rinnovo di Rabiot, la conferma di Cambiaso, l’arrivo di Weah, il recupero di quei due, su una base di squadra che l’anno scorso è arrivata terza. Lasciate dire che non siamo da scudetto, a me sta bene!
Dario
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