Caro D(j)ario, se la difesa dice no... è dura per tutti

Caro D(j)ario, se la difesa dice no... è dura per tutti
giovedì 26 ottobre 2023, 17:00Caro D(j)ario...
di Dario Ghiringhelli
fonte Radio Bianconera

Caro D(j)ario,

siamo sinceri, queste settimane senza Coppe sono infinite. O meglio, senza la Juve nelle Coppe, perché le partite in realtà ci sono anche e i tifosi bianconeri sono divisi tra indifferenza, occhio distratto o gufata potente. Sì, ci sta anche la gufata, un po’ perché lo prevede l’essere tifosi, un po’ perché con il regolamento per accedere al nuovo Mondiale per club extra-large che si disputerà nel 2025 la Juve in questo momento avrebbe il posto tra le partecipanti nonostante un anno che non porterà punti alla sua classifica, ma che corre il rischio di essere superata da qualcuna delle italiane attualmente in corsa. Quella più vicina in termini di punti è il Milan (che ricordiamolo una volta di più, sta facendo la Champions al posto nostro), ma anche il Napoli non è impossibile che ci superi. Quasi impossibile la Lazio, ma ne basta anche una sola delle prime due e a quel punto saremmo fuori dalla prima edizione di questa nuova competizione mondiale. E quindi nel più classico dei “mors tua, vita mea” ci sta sperare in un cammino non proprio esaltante delle altre italiane, per lo più in Champions League (le altre Coppe sembra non vengano prese in considerazione per questa graduatoria).

In tutto questo, la Juve è tornata a vincere contro il Milan per la prima volta dopo 5 partite (due sconfitte l’anno scorso, due pareggi l’anno prima, poi ancora una sconfitta nel ritorno dell’anno ancora precedente). L’ultima vittoria bianconera risaliva addirittura a gennaio 2021, girone di andata della stagione 2021-2021, oltre due anni e mezzo fa, un’enormità a pensare quel che succedeva durante i 9 scudetti. Ho sentito in tanti criticare la partita della Juve che sì, non è stata bella, ma ha confermato la sua principale dote: nel giocare male, fa giocare malissimo gli altri. L’Atalanta qualche giornata fa non ha praticamente mai tirato in porta, il Milan dopo il riflesso clamoroso di Szczesny a metà primo tempo nemmeno. E la Juve è stata brava ad approfittare delle poche occasioni concesse, andando a vincere la partita (il rosso è arrivato ancora sullo 0-0) e mantenendo poi intatta ancora una volta la porta. Se la difesa dice no, per parafrasare Povia, non ce n’è per nessuno, e anche il gol fortunoso di Locatelli, nella stessa data e nello stesso stadio dove 7 anni fa ci fece gol a maglie invertite diventa oro colato. La Juve storicamente non ha un gran feeling con la superiorità numerica. Ricordo troppe partite in cui l’uomo in più si è rivelato poi un’arma a doppio taglio, e invece domenica siamo riusciti a sfruttarlo al meglio.

Ho già sentito qualcuno dire quello che mi aspetto dirà domani Allegri in conferenza pre Juve-Verona: “dobbiamo vincere sabato sera altrimenti la vittoria contro il Milan non sarà servita a niente”. Vero, nell’ottica di un campionato di vertice bisogna assolutamente ragionare così e spero che dopodomani si vinca e si torni anche a giocare un po’ meglio (certo, con Vlahovic e soprattutto Chiesa davanti un po’ più di spettacolo credo sia normale prevederlo), ma oggi anche “solo” la vittoria contro il Milan vale tantissimo: vittoria fuori casa, in uno scontro diretto, contro una delle squadre che viene comunque considerata più forte di noi, che ci ha permesso di accorciare a -1 dallo stesso Milan e di confermare il -2 dall’Inter dimezzando però lo svantaggio dalla prima; e se vogliamo mantenere i piedi più per terra, mantenere le distanze su tutte le dirette concorrenti per i posti importanti, dato che Napoli, la stessa Inter, Roma, Lazio e Atalanta avevano vinto tutte.

Ieri è stato il compleanno di Federico Chiesa ed è arrivata l’ufficialità del rinnovo dell’altro Federico, Gatti, che si sta prendendo sempre di più la Juve. Con questi risultati i sorrisi si allargano e la voglia di Juve probabilmente aumenta negli stessi giocatori.

Dario