Caro D(j)ario, questa Società (civile) non merita la nostra Società (sportiva)
Caro D(j)ario,
questa settimana non so neanche da dove cominciare. Partiamo dal fondo, dalla giustizia sempre più simile a giustizialismo quando c’è di mezzo la Juventus. Sono da poco uscite le sentenze del giudice sportivo per i fatti avvenuti alla fine di Juve Inter di Coppa Italia ed è stato confermato quanto si prevedeva: 3 turni a Cuadrado e curva Sud chiusa per un turno (contro il Napoli… casualità? Probabilmente sì ma di questi tempi è proprio una coincidenza forte eh…); agli interisti Handanovic e Lukaku una a testa, ma non è questo il punto. Il punto è che la Juventus come Società si è da subito messa a disposizione per identificare gli autori dei versi razzisti, cosa che non fa nessuna altra Società calcistica essendo forse l’unica in grado di farlo, data la gestione ultramoderna dell’Allianz Stadium, e ha altrettanto immediatamente condannato il tutto a livello ufficiale. Eppure non basta, verrà punita una curva intera, anche coloro, la stragrande maggior parte, che non c’entra nulla.
Giusta la condanna del tutto? sì. Giusta la punizione dei colpevoli? Assolutamente sì, lo ha detto la Juventus, lo hanno detto i giocatori della Juventus, lo hanno detto i tifosi della Juventus, il razzismo deve stare fuori dagli stadi. Ma... c'è un grosso "ma": questo tipo di sanzioni andrebbero applicate sempre, non solo quando la Juventus è la (piccolissima) parte offendente ma anche quando è la parte “offesa”. Vlahovic, Kostic, Kean e in anni passati altri compagni di squadra sono stati e spesso sono oggetto di pesanti insulti a sfondo razziale in numerosi impianti d’Italia, ma in quei casi si son sempre fatte orecchio da mercante. La domanda è una e semplice: perché? La sensazione, ancora una volta, è che questa Società civile non meriti la nostra Società calcistica, coi suoi metodi all’avanguardia, il suo esporsi sempre in positivo, il suo mantenere il profilo basso anche quando verrebbe da urlare in faccia al primo che passa la sensazione di profonda ingiustizia che spesso ci riguarda (cosa peraltro invisa a molti stessi suoi tifosi).
Provo a guardare il campo, perché il calcio è uno sport e troppo spesso in questi mesi ce lo stanno facendo dimenticare. Vittoria sofferta come da copione contro il Verona con una formazione rimaneggiata, partita brutta e quasi portata a casa contro l’Inter, con il pareggio subito nel finale per un momento di goffaggine di Bremer: contro i nerazzurri è scesa in campo probabilmente la miglior formazione possibile in questo momento, tenendo conto di un Chiesa ancora non al top eppure abbiamo faticato tanto. La squadra è sembrata un po’ stanca e considerando quante partite fondamentali ci saranno ad aprile non è il momento giusto per “tirare il fiato”. Non contando più il gol in trasferta l’esito della Coppa Italia è ancora tutto aperto, ma quando segni all’82' poi devi portarla a casa, a maggior ragione dopo aver fatto così fatica. Dopodomani c’è subito un banco di prova importante, perché a Roma contro la Lazio ci aspetta la possibilità di fermare una diretta concorrente in tutti i sensi. Sai che io guardo la doppia classifica: stando qui recupereremmo altri 3 punti per la rincorsa alla zona Champions, stando “là” staccheremmo la più diretta inseguitrice per il 2 posto. A proposito, è questione ancora di un paio di settimane: la sentenza del CONI arriverà mercoledì 19/04, per cui giovedì 20 commenteremo già insieme l’esito e la nuova (?) classifica. Nel frattempo il Consiglio di Stato ha dato ragione alla Juventus contro la FIGC in merito alla cosiddetta “Carta Covisoc”. Che sia un segnale positivo verso la sentenza del 19 lo speriamo in tanti, in attesa di sapere cosa ne sarà del secondo filone di indagini in merito agli stipendi, ma facciamo un passo per volta. Rimaniamo tutti UNITI, come recitava la coreografia dello Stadium prima di Juve - Verona e che è diventato una specie di nuovo piccolo motto in casa Juventus, e facciamo “Cuadrado” intorno alla squadra, visto che non ci sarà nella prossime tre gare di Coppa Italia. Proprio adesso che i tifosi della Juve si stavano ritrovando ci chiudono la curva. Ma siamo lì, dobbiamo essere lì, e ci saremo.
Dario
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