Caro D(j)ario, per un Mondiale per club ci vuole una Juve Mondiale
Caro D(j)ario,
questa settimana ci ha detto tante cose. Nelle ore più recenti abbiamo avuto la matematica certezza (ricorsi campati per aria permettendo) che parteciperemo al prossimo e primo Mondiale per Club nella sua nuova veste extra large, dato che il Napoli come da previsioni non ha oltrepassato l’ostacolo Barcellona, non ha superato gli ottavi di finale di questa Champions League e dunque non può più superare la Juve nel ranking UEFA. Una bella boccata d’ossigeno per le casse bianconere, un bel motivo per sorridere per i tanti tifosi bianconeri, bistrattati (di nuovo) lo scorso anno con penalizzazioni ed esclusioni a tavolino dalle Coppe per motivi che ancora non sono stati chiariti. O meglio, sono stati chiariti, e forse è pure peggio perché siamo stati punti per qualcosa che facevano e fanno tutti. E oltre al Napoli e alla Lazio settimana scorsa, da ieri anche l’Inter ha abbandonato il percorso europeo più importante, con meme bianconeri e non che si susseguono sul web dalle 23.30 circa di ieri sera.
Qualche giorno prima il campionato ci ha detto che la Juve è in via di guarigione ma ancora convalescente, dato che contro l’Atalanta si è giocato un buon secondo tempo, o meglio buonissimi 20-25 minuti, che ci avevano consentito di pareggiare e superare la Dea fino a quel momento avanti di un gol. Sono bastati sprazzi “da Juve” per rivedere tante azioni, tanti tiri, una partita tutto sommato divertente. E la cosa paradossale è che la partita arriva dopo la buona prestazione di Napoli dove addirittura non abbiamo raccolto nemmeno un punto. Il calendario bianconero recita una vittoria nelle ultime 7, con 11 gol subiti di cui 8 nelle ultime 4, qualcosa di inaccettabile per chi lotta per stare lassù. Ma dice anche che la squadra ha forse ricominciato a crederci e a provarci fino all’ultimo, se è vero che con il Frosinone è arrivata la vittoria nell’extra time con Rugani, che contro il Napoli lo stesso Rugani ha avuto la palla del pari sempre nel recupero, e ancora nel recupero di domenica c’è stato un colpo di testa strozzato che poteva di nuovo portarci a festeggiare.
Non va tutto bene, anzi, soprattutto pensando che il migliore in campo è stato sempre McKennie pur col tutore, a dimostrazione della stagione straordinaria del Texano, e ancora Cambiaso che ovunque si metta a giocare fa bene a noi e male agli avversari. Quello che non ho davvero capito di domenica sono stati i cambi fatti da Allegri: Proprio Cambiaso è stato tolto e non si è capito perché, Alex Sandro è stato messo e non si è capito perché, Yildiz è stato messo al minuto 88 e non si è capito perché. Qualcosa funziona e qualcosa no, la fiducia delle prestazioni che migliorano si infrange contro una difesa ballerina a cui non siamo abituati e la solidità difensiva è lontana qualche mese. Davanti poi c’era un Koopmeiners che è sembrato intenzionato a mettere in mostra tutto il suo valore proprio alla squadra che lo sta cercando di più per la prossima estate, anche se a un prezzo piuttosto alto. I 50 milioni già incassati dal mondiale per club possono aiutare parecchio, gli eventuali ulteriori 30 dalla qualificazione alla Champions ancora un po’ di più. E poi ci sarebbero quelli per la supercoppa italiana, per la quale bisogna arrivare almeno secondi in campionato o almeno in finale di coppa Italia. Obiettivi alla portata? Onestamente sì. Obiettivi facilmente raggiungibili? Con la Juve degli ultimi mesi oggettivamente no. Va ritrovata solidità ed identità. E anche sollevare un trofeo potrebbe non essere un miraggio
Dario
Iscritta al tribunale di Torino al n.70 del 29/11/2018
Iscritto al Registro Operatori di Comunicazione al n. 18246
Direttore responsabile Antonio Paolino
Aut. Lega Calcio Serie A 21/22 num. 178