Caro D(j)ario, il motore è stato troppo tempo in stand by. Ripartire, e subito!
Caro D(j)ario,
dobbiamo ripartire. E dobbiamo farlo subito, in fretta, perché la chiamata per la Champions League non dura in eterno e dietro scalpitano per farci le scarpe. Lo abbiamo già detto? S’, purtroppo sì, troppe volte negli ultimi 2 mesi, da tanto dura la crisi stagionale della Juventus che nelle ultime 8 partite ne ha vinta soltanto una, con un ruolino di marcia inaccettabile per chi solo fino a poche settimane fa addirittura provava a spaventare l’Inter per la corsa allo scudetto. Oltretutto, i prossimi clienti sono tutt’altro che facili: prima il doppio confronto con la Lazio in campionato e coppa Italia, poi la Fiorentina entrambe in lotta per l’Europa. E da qui alla fine dell’anno mancano 9 partite dove dovremo ancora affrontare il Milan, la Roma fuori casa, e mettiamoci anche il derby, che in questo momento non mi fa dormire sereno neanche un po’.
Soprattutto se la Juve continua ad essere quella dei primi tempi abulici delle ultime uscite. Ancora contro il Genoa i primi 45 minuti sono stati a dir poco soporiferi, praticamente inutili, con il nulla totale espresso in campo. Un po’ meglio la ripresa, dove forse si era sciolta un po’ la paura, e dove anche un pochino di sfortuna ci si è messa in mezzo coi due pali colpiti da Iling Jr e Kean. Kean che dovrà dimostrare di valere la Juve in queste gare, perché Milik è ancora ai box e Vlahovic ha commesso un errore esiziale sul finale della scorsa gara facendosi espellere in maniera assolutamente improvvida. L’unica cosa buona della scorsa partita è che per la prima volta da 7 turni in qua non abbiamo subito gol.
Certo è che deve cambiare qualcosa, nella testa di giocatori e allenatore. La pausa per le nazionali ci riconsegna un Chiesa identico a quello bianconero, nonostante abbia giocato nel suo ruolo preferitola prestazione non è stata diversa da quelle “testa bassa e pedalare” messe in campo nell’ultimo periodo; un Yildiz in forma splendida, bisogna che Allegri lo tenga in considerazione; uno Szczesny carico a mille dopo aver parato il rigore che porta la sua Polonia all’Europeo, ma Tek è stato raramente un problema, spesso ha tolto le castagne dal fuoco (aveva anche parato il rigore a Napoli); aggiungiamoci pure un McKennie che continua nel suo momento magico avendo alzato la Nations League della Concacaf.
Insomma qualcosa di buono su cui lavorare c’è, e la sfida di sabato alle 18.00 è già un super banco di prova, perché la Lazio ha una bella rosa e perché da pochi giorni ha sulla panchina uno degli allenatori che avrebbero potuto sostituire Massimiliano Allegri proprio sulla panchina della Juve, ovvero l’ex Igor Tudor. Da capire se sarà già stato in grado di dare la sua impronta alla squadra, abbandonata da Maurizio Sarri, e quanto peserà la voglia di riscatto dei biancocelesti che si trovano in mezzo a una stagione davvero anonima soprattutto pensando che l’anno scorso sono arrivati secondi dietro al Napoli. C’è una zona Champions da difendere e magari, rialzando un po’ la testa, un secondo posto da riconquistare. E una coppa Italia da giocare al meglio, unico trofeo sollevabile negli ultimi 3 anni. Gli stimoli non dovrebbero mancare: non mancano ai tifosi, a giocatori, allenatore e Società fare il loro.
Dario
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