Caro D(j)ario, con calcoli e tabelle la noia regna sovrana

Caro D(j)ario, con calcoli e tabelle la noia regna sovrana
giovedì 18 aprile 2024, 17:00Caro D(j)ario...
di Dario Ghiringhelli
fonte Radio Bianconera

Caro D(j)ario,

è appena trascorso un weekend calcistico decisamente anomalo. A memoria personale non ricordo di un turno intero con 8 pareggi su 10 partite (ufficiali 7 su 9 in realtà, perché Udinese-Roma avrà un’appendice di una ventina di minuti e il risultato finale potrebbe essere diverso) che tra l’altro hanno coinvolto tutte le prime sei della classifica e senza che ci fossero scontri diretti. In pratica, è tutto come la settimana scorsa, ma con un turno in meno da giocare e ovviamente 3 punti in meno a disposizione di chi corre per i rispettivi obiettivi. Inutile dire che questo avvicina la Juve all’obiettivo minimo della qualificazione in Champions per tutta una serie di motivi e di calcoli che tra poco facciamo insieme, al netto di una ennesima partita oltre il limite della noia andata in scena sabato pomeriggio contro i cuginastri del Toro.

Partiamo proprio da qui. Sicuramente non è nel derby che ci si poteva aspettare una Juve spumeggiante, lo scontro contro il Toro è storicamente più fisico che tecnico, ma a prescindere da questo la Juve continua a fare una fatica mostruosa a fare gol. Gli ultimi 5 referti dicono 0 contro il Genoa, 0 contro la Lazio in campionato, 2 contro la Lazio in coppa Italia, 1 contro la Fiorentina, 0 contro il Toro. Tre miseri gol segnati in 5 partite non possono portare a grandi filotti di vittorie. Bene ne è che contemporaneamente abbiamo ricominciato anche a non subirli più, i gol: nelle stesse 5 partite la Juve ne ha incassato solo 1, che però è costato la sconfitta all’Olimpico contro la squadra ormai di Tudor. In generale è la produzione offensiva a scarseggiare, e anche quando abbonda ci si mette qualcosa di traverso (i fuorigioco millimetrici con la Fiorentina, l’imprecisione di Vlahovic nel derby) e in periodi di vacche magre il peso specifico delle occasioni mancate aumenta clamorosamente.

Ieri si sono conclusi i quarti di Champions che hanno visto l’uscita contemporanea dell’Arsenal e del City, ottima notizia per il nostro ranking perché diventa sempre più difficile che l’Inghilterra riesca a soffiarci una delle prime due posizioni per portare la quinta squadra nella massima competizione europea. Ragionando in questi termini, anche se l’Atalanta vincesse il recupero con la Fiorentina, in questo momento avremmo 9 punti di vantaggio sulla sesta con 18 ancora disponibili. Lo dico per un motivo molto semplice: da quanto fa capire Allegri in quasi tutte le conferenze stampa, “non è tempo di fare esperimenti”, quindi mi aspetto almeno fino alla matematica certezza della qualificazione una formazione, e quindi un modulo e di conseguenza un gioco, molto simile alle ultime 3 che infatti sono sempre state identiche contro Lazio, Fiorentina e Toro. A quel punto, forse, Allegri si sbottonerà un po’ facendo qualche esperimento anche banalmente del tridente Chiesa-Vlahovic-Yildiz tanto invocato dai tifosi.

A questo punto però ti faccio una domanda: detto che in questo momento la posizione di Allegri sembra decisamente più fuori che dentro la Juve, avrà voglia il tecnico toscano di fare esperimenti e prove con giocatori che potrebbero non essere più suoi l’anno prossimo, magari seminando il terreno per un eventuale successore? Ovviamente non lo sapremo mai. O meglio, lo sapremo appena arriverà questa certezza, e vedremo come si comporterà. Dunque, cerchiamo di fare il più in fretta possibile, magari partendo con una vittoria domani sera, questi 7-8 punti necessari per sbloccarci anche mentalmente; dopo averne sperperati a iosa nei mesi precedenti non è più ora di fare i generosi: il Cagliari si deve salvare, dobbiamo fare in modo che i punti salvezza li cerchi contro altri. 

Dario