Caro D(j)ario, ci va una vita per costruire e un attimo per distruggere
Caro D(j)ario,
ci siamo impapocchiati da soli. Tutto il buono fatto nella prima parte della stagione, e soprattutto il bello visto nel mese di gennaio, con vittorie rotonde, convincenti e divertenti, si è drammaticamente volatilizzato nelle ultime 3 gare di campionato dove la Juve ha racimolato la tristezza di un punto su nove disponibili e ha fatto un solo gol, con l’aggravante che due delle 3 sfide erano in casa e per di più contro Empoli e Udinese, che viaggiano entrambe nelle zone basse della classifica. Cosa è successo? Boh.
La Juve di lunedì sera è semplicemente impresentabile. Sono venuto via dallo stadio con un grosso punto interrogativo sulla testa, perché se stai perdendo in casa contro l’Udinese da metà del primo tempo è semplicemente inaccettabile che nel secondo non si faccia lo straccio di un misero tiro in porta. Colpa di Allegri? Colpa dei giocatori? Colpa della società? Sinceramente non lo so e in un certo senso mi interessa poco: c’è una cosa che si chiama dignità e questa cosa lunedì sera non si è vista. Ci sono quelle partite maledette in cui la porta è stregata, fai 100 tiri e non ne entra uno, il portiere fa i miracoli e i pali sembrano grossi come querce, ma quando esci hai comunque la sensazione di avercela messa tutta. Non lunedì sera. Se ne salvano davvero pochi dal disastro dell’Allianz, men che meno Alex Sandro che ha raggiunto Trezeguet come presenze di uno straniero nella Juve con un’altra delle sue sciagure. Ci sarebbe stato tutto il tempo per rimediare, ma questa Juve non è quella di un mese fa, purtroppo. E dopodomani ci sarà una partita importantissima per capire di che pasta siamo fatti, perché andare a Verona a giocare contro un Hellas in cerca di punti salvezza come Empoli e Udinese, in questo momento un po’ di timore lo mette. Dovrebbe rientrare Vlahovic, che anche oggi ha svolto tutto l’allenamento in gruppo e dovrebbe quindi essere ella partita, rientrerà Danilo dalla squalifica ma mancherà un certo Bremer che spesso ha tenuto in piedi la baracca da solo, almeno fin dove gli è stato possibile. Quindi in un certo senso un altro piccolo esame di maturità, a cui mi auguro che Allegri si presenti con Rugani, che ha sempre fornito prestazioni più che dignitose, e non con Sandro che davvero, basta.
Intanto l’Inter scappa e il Milan sprinta dietro, ormai a -1 e con il secondo posto a questo punto in bilico. Bisogna raddrizzare la barra in fretta perché questo miniciclo negativo si interrompa subito, sperando di recuperare le prestazioni di alcuni uomini chiave degli ultimi mesi che lunedì sera hanno tirato un po’ il fiato, come McKennie, Rabiot e lo stesso Cambiaso. C’è anche tanto bisogno del vero Federico Chiesa, perché non può essere questo il giocatore di cui ci siamo innamorati e che spesso ci ha tolto le castagne dal fuoco. La sensazione è sempre più che in questo momento il limite sia più mentale che fisico, perché gli scatti ci sono, i cambi di direzione e i dribbling anche, le giocate decisive e le scelte giuste purtroppo no. Troppo presto per arrendersi, mancano ancora tante partite e c’è una coppa Italia da giocarsi fino in fondo, con una doppia finestra tra campionato e Coppa nazionale sulla prossima supercoppa italiana. I mezzi li abbiamo tutti, la Juve non è scarsa e un passaggio a vuoto in una stagione intera ci può stare. Ma deve durare il meno possibile e per quanto mi riguarda, e per molti tifosi vale altrettanto, questo è già durato fin troppo.
Dario
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