Caro D(j)ario, buon anno! E vediamo di cominciare come abbiamo finito

Caro D(j)ario, buon anno! E vediamo di cominciare come abbiamo finito
giovedì 4 gennaio 2024, 17:00Caro D(j)ario...
di Dario Ghiringhelli
fonte Radio Bianconera

Caro D(j)ario,

buon 2024 anche a te e chi ti legge. Abbiamo finito il 2023 in maniera più che positiva, ricominciando a fare quello che ci piace di più: vincere. Al mezzo passo falso di Marassi sono seguite due vittorie belle e importantissime, a Frosinone prima e all’Allianz sabato sera, nella partita di chiusura d’anno che ha dato punti in classifica e spunti di riflessioni positive, considerando che l’avversario era di rango, che si affrontavano gli spauracchi Mourinho, Dybala e Lukaku (a proposito, chiedere a Bremer se lo trova ancora in fondo al taschino, perché il ragazzone brasiliano in queste partite davvero si esalta come pochi). Oltre a guadagnare altri 3 punti sulla Roma, che per molti è ancora avversario per un piazzamento in Champions, ne abbiamo anche riguadagnati due sull’Inter che ha frenato sullo stesso campo dove lo abbiamo fatto noi. Curiosa statistica ci lega ai nerazzurri in questo girone d’andata che si concluderà il prossimo week-end: abbiamo perso punti contro le stesse squadre. Pari entrambe le squadre col Bologna, pari entrambe con il Genoa, perso entrambe contro il Sassuolo, pari ovviamente nello scontro diretto. I 2 punti di differenza stanno nella partita contro l’Atalanta, che noi abbiamo pareggiato e l’Inter ha vinto. In ogni caso, per il titolo più che virtuale di campione d’Inverno bisgna aspettare ancora qualche giorno, ma la Juve c’è, è lì, ha già 5 punti in più dell’anno scorso alla fine dell’andata e ancora una partita da giocare.

La Juve però ci deve essere ancora, sia stasera che domenica, per uno strano scherzo del calendario (che in realtà è abbastanza ricorrente) due volte contro la Salernitana di Pippo Inzaghi anche se a campi invertiti. Tra poche ore all’Allianz, domenica pomeriggio all’Arechi. La Coppa Italia, si sa, è occasione per molti di mettersi in mostra e anche stasera mi aspetto che sia così. Due giocatori su tutti avranno i miei personali riflettori puntati sopra: Nicolussi Caviglia e Iling Jr.. Il calciomercato è appena riaperto e sono due nomi spesso accostati alle liste in uscita, ma queste partite sono proprio quelle in cui devono dimostrare di valere il posto in rosa. Da qui al 2 febbraio come sempre prepariamoci a vedere venduti tutti, perché ogni giorno ne esce una nuova (di poche ore fa l’ennesimo ritorno di fiamma dell’Arsenal per Vlahovic, o l’inserimento più o meno reale della Roma per Huijsen), puntualmente seguita da qualche smentita. Allegri ieri ha tolto dal mercato persino Miretti, per il quale si prospettava un “prestito formativo”, oggi anche Iling sembra essere depennato dalla voce “possibili cessioni” a meno delle famose offerte irrinunciabili. Anche i nomi in entrata sono destinati a moltiplicarsi ed essere smentiti in poche ore, adesso si parla di nuovo di Felipe Anderson, o di Koopmeiners, ma tanto il ritornello è sempre lo stesso: se non si vende, non si compra e il rischio di svendere qualche giovane di (molto) belle speranze alla Juve non lo vogliono proprio più correre. Le valutazioni che arrivano dalla Premier per Dragusin stanno facendo riflettere, e non poco.

E in mezzo a questa nuova finestra di mercato, ci sono tante partite da giocare. A partire da stasera, per quella Coppa che mai come quest’anno deve essere obiettivo di stagione e che ha già visto capitolare il Napoli e la stessa Inter, contro avversari in teoria più che alla portata, e la Roma faticare contro una squadra addirittura di serie B, per cui guai a sottovalutare la Salernitana che è sì in fondo alla classifica, ma che arriva da una importantissima vittoria a Verona. Partita da dentro o fuori, la prima di quest’anno, sensazione inusuale ameno per questa stagione. Non si può sbagliare e alla Juve nessuno la vuole sbagliare. Come dice Allegri, dobbiamo essere bravi a riempire il calendario, perché vincere oggi vuol dire un’altra partita la prossima settimana e poi chissà le semifinali e così via. In sere come questa, più che mai, vincere è l’unica cosa che conta.

Dario