Juve-Koopmeiners ora o mai più: Tudor prova a salvare il soldato Teun

Juve e Koopmeiners, storia di un rapporto mai decollato: Tudor proverà ad invertire la tendenza rispetto al fallimento targato Motta. L'olandese svolgerà un lavoro supplementare e personalizzato rispetto agli allenamenti ordinari, questo per smaltire l'acido lattico accumulato in eccesso. Con la logica conseguenza di almeno un paio di gare in cui partirà dalla panchina. Quindi la questione mentale di cui spesso si è parlato esiste, ma evidentemente si intreccia con una condizione fisica precaria. Lecito chiedersi perché Motta lo schierasse sempre, comunque, a prescindere. Cambiandogli spesso posizione in campo e probabilmente rendendo l'ex giocatore dell'Atalanta ancora più insicuro, come certificato da prestazioni imbarazzanti. Il nuovo tecnico, invece, è stato subito chiaro e onesto: “Teun non è in un grande momento, ma è un ragazzo che ha voglia e va recuperato”. Appunto.
Si parla di Koopmeiners come di un elemento a terra fisicamente e moralmente. Per dovere di cronaca, va ricordato che il giocatore non ha effettuato la preparazione la scorsa estate, quando si autoescluse dall'Atalanta, inviando tre certificati medici. In attesa della chiamata della Juve, arrivata tardi per via di una trattativa tormentata. La frattura di una costola ha inoltre complicato ulteriormente il suo inserimento nel mondo bianconero. Poi però gli alibi sono finiti ed è sopraggiunto qualcosa di diverso che colpisce chi da una comfort zone come quella bergamasca passa ad una realtà ben diversa. Il peso della maglia è elevato e su di te ci sono tante aspettative, alimentate dal costo dell'operazione con cui sei sbarcato alla Continassa. Allora è facile entrare in un vortice psicologico, dal quale è difficile uscire. Se non con l'aiuto di qualcuno. Fermo restando un mental coach, il compito spetta a Tudor e al suo staff. Diventa una missione, come quella di portare la Juve in Champions League.
Koopeminers non può essere quello visto finora nella Juve. Ha le qualità, ma deve essere nella condizione migliore per poterle esprimere. Forse bisognava intervenire prima, la titolarità fissa certamente è stata una cura sbagliata. Fermo restando il recupero sotto l'aspetto fisico, in questo momento il centrocampista olandese va deresponsabilizzato. Quindi non gli farà certamente male qualche panchina, in modo da liberare la testa dai cattivi pensieri. Tipo quelli di non sentirsi all'altezza di una maglia così prestigiosa. Ora deve metterci anche del suo per guadagnarsi la Juve che ha voluto fortemente, tanto da rompere i rapporti con l'Atalanta. Forza soldato Teun, ora o mai più.
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