Juventus: l’importanza dell’organico e di chi non parte titolare
Pronti-via, e la Juventus devasta il campo di Udine con un sonoro tre a zero nei primi 45 minuti. Poi arriva una seconda frazione non all’altezza della prima, complice, il caldo, il risultato acquisito e relativo aspetto psicologico, tanto che Allegri nel cooling break si arrabbia molto, chiedendo ai suoi ragazzi di continuare a giocare senza mollare. Finisce con quel punteggio ottimale maturato che tutti avremmo sottoscritto, ma la riflessione che brilla nell’intervallo del match, si staglia sui due cambi fatti subito, fuori Miretti e Weah, dentro Fagioli e Mckennie: sintomo cristallino che le alternative a disposizione del Mister sono importanti e di peso specifico evidente, per giocare solo le due competizioni domestiche. Lampante che fino al 1° settembre saremo ancora in regime di mercato e magari, come ha detto Giuntoli nel pre partita, qualche occasione la Juve potrebbe sfruttarla nel caso si palesasse, perché così agiscono i grandi club, ma va detto che l’organico a disposizione di Max Allegri risulta di peso e comporta una bella fetta di alternative e scelte, che di volta in volta, starà all’allenatore operare.
A Udine la panchina era nutritissima di giocatori che farebbero gola a molte squadre, a parte i due portieri, si sono accomodati accanto allo staff tecnico pedine di livello come: Gatti, Huijsen, Rugani, Pogba, Kostić, McKennie, Fagioli, Nicolussi Caviglia, Milik, Yildiz, Iling-Jr. e Soulé. Senza dimenticare l’assenza di Kean, pronto a rientrare nei ranghi a brevissimo. Insomma, a livello numerico la Juve è coperta in ogni ruolo e reparto, pensando anche all’integrazione, ormai definitiva di due ragazzi dalle qualità importanti come Huijsen, ecco perché la Juventus non interverrà sui centrali difensivi nonostante la situazione Bonucci, e Yildiz che ha fatto il suo esordio in serie A domenica, investito ufficialmente dalle dichiarazioni di Giuntoli che lo ha messo nel roster delle cinque punte juventine. Chiaro che in questi ultimi dieci giorni di mercato aperto qualche uscita, ad alleggerire il gruppo squadra potrebbe verificarsi, 22-23 giocatori per il campionato e la Coppa Italia possono bastare e forniscono un ampio ventaglio di scelte ed opportunità, a seconda degli impegni da affrontare. I nomi più indicati a lasciare Torino sono quelli chiacchierati per tutta l’estate Soulè, in primis, ma vanno attentamente considerati i singoli destini, a fronte di offerte invitanti e congrue, le situazioni di Iling e magari di un centrocampista, cercando di capire se arriveranno proposte allettanti per Kostic, in panca tutto il tempo nella prima di campionato.
Allegri è coperto nei centrali di difesa, sugli esterni ha la rivelazione Cambiaso e il neo acquisto Weah, Iling e Kostic, oltre al duttile McKennie che proprio contro l’Udinese è stato schierato sulla fascia destra nella ripresa. E quando rientrerà dal grave infortunio ci sarà anche De Sciglio. A centrocampo Madama osserva attentamente le eventuali opportunità sul mercato, ma in questo momento ha in organico ben 7 giocatori, chiaro che il piatto della bilancia attende di sapere se Pogba potrà tornare ad essere un giocatore di calcio o continuerà a dispensare solo incertezze, e in quest’ottica si lega il destino di Nicolussi Caviglia che ha disputato un buon precampionato. Ad oggi la Juve in mediana sfoggia Locatelli, Rabiot, Miretti, Fagioli, McKennie, Pogba e Nicolussi Caviglia, insomma molto ruota attorno alla disponibilità o meno del Polpo anche per trattenere o mandare a giocare il ragazzo nativo di Aosta. Partenza la sua che, a luglio, sembrava assai probabile e che, al momento, è stata stoppata.
Mentre in attacco, detto dei cinque punteri battezzati da Giuntoli, la Juve appare al completo, con l’uscita di Kaio Jorge che andrà a giocare in prestito, probabile il suo approdo a Frosinone. Insomma, a scanso di novità mercatare degli ultimi giorni, la Juventus ha un organico definito in ogni reparto a cui Allegri potrà attingere, poi se nella logica, uscita-entrata, arrivasse un altro elemento di qualità nessuno se ne dispiacerebbe, anzi. La faretra messa a disposizione di Allegri ha tante frecce pronte per essere scagliate verso il bersaglio, ora la palla passa all’allenatore. Starà al Mister labronico operare le giuste scelte gara dopo gara, partita dopo partita.
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