Senza Vlahovic le alternative in attacco sono ridotte all’osso
Sosta per le nazionali letteralmente devastante in casa Juventus per quanto concerne gli infortuni. Alla Continassa è scattato un allarme rosso fortissimo ed acuto: Cabal si è lesionato il crociato e ha finito la stagione, ieri sera, invece, si è fermato Vlahovic per un problema muscolare alla coscia sinistra, che è stato valutato al J Medical nella giornata di oggi: nessuna lesione per lui, ma sarà molto difficile che il centravanti di Belgrado possa esserci contro il Milan. Resta poi da capire se e quando il ragazzo sarà disponibile per le prossime sfide, visto che la dicitura del comunicato ufficiale recita: le sue condizioni saranno monitorate quotidianamente. Una cosa che lascia poco tranquilli i tifosi, ovviamente. Tutto è accaduto nell’arco di pochissimi giorni con le rispettive nazionali, due stop fisici che vanno ad aggiungersi ad una lunga lista di pedine indisponibili, insomma un frangente davvero complicato per Thiago Motta. I segnali per il numero 9 bianconero sono chiari, Vlahovic a causa del problema alla coscia sinistra non verrà rischiato nel prossimo turno di campionato, almeno per precauzione. E proprio in ottica della sfida di San Siro contro il Milan, lo staff medico avrà il suo bel da fare per fare la conta dei giocatori disponibili, soprattutto a livello d’attacco: in pratica il Mister, nei prossimi giorni, dovrà operare i salti mortali per tentare di comporre una formazione valida ed efficace da opporre al Diavolo, sabato sera alle 18. La probabilissima assenza del centravanti serbo nelle prossime partite, rappresenterebbe un problema assai grave per l’allenatore bianconero, che si trova senza un suo alter ego da inizio stagione, visto che Milik non si è mai visto in campo e non si sa nemmeno quando potrà tornare a disposizione.
Si aggiunga a tutto ciò la lunghissima assenza di Nico Gonzalez che, da adattato, quel ruolo lo può fare; però l’argentino non si è più visto tra i convocati dopo la lesione muscolare riportata nella gara di Champions a Lipsia, il 3 ottobre scorso. Tempi per il recupero previsti inizialmente in un mese, ma per l’ex viola, il rientro in campo si è dilatato e tarda ancora ad arrivare. Insomma, in casa Juve si sta materializzando lo spettro che chiama in causa l’emergenza pura, in una sorta di incubo già vissuto nelle stagioni precedenti. A prescindere da critiche elevate nei confronti del centravanti serbo e da errori banali da gol consumatisi contro Cagliari e Parma, c’è un dato che deve far riflettere molto, soprattutto Giuntoli e la dirigenza: Vlahovic è l'unico attaccante della Juventus che ha giocato tutte le partite stagionali da titolare, segno che, oltre all’importanza del ragazzo, a Thiago Motta non è stata fornita un'alternativa spendibile nel ruolo. Stona particolarmente, poi, la cessione di Kean in estate, con Moise che investito di fiducia e continuità, sta segnando a raffica. La probabile assenza di Vlahovic, quindi, si configura come un vulnus vero e proprio che aggrava ulteriormente la situazione di un reparto d’attacco che fatica a centrare il bersaglio, non crea tantissimo e avrebbe bisogno di un suo reale sostituto, o per meglio dire, avrebbe avuto necessità di un’alternativa concreta sin dal mercato estivo.
Il problema patito da Dusan, pone in evidenza una palese, macroscopica, negligenza del mercato compiuto da Giuntoli, una rosa che sulla carta poteva apparire lunga e completa, si trova oggi a risultare corta e imperfetta, a causa di una pesantissima catena di infortuni traumatici e muscolari. Un grosso problema a novembre inoltrato, visto che la Juventus ha un’ampia porzione di stagione da giocarsi, con sfide importanti in Italia e in Europa, prima di poter accedere ad un mercato di riparazione, mai come oggi, assolutamente obbligatorio. E ovviamente toccherà a Giuntoli porre rimedio rapido e adeguato alle lacune perpetrate in estate. Con Dusan probabile assente sabato, quali possono essere le soluzioni da pescare in un ventaglio risicatissimo di avvicendamenti da parte di Mister Motta? Due soli i nomi vagliabili, ovvero Weah e Yildiz. Con Milik e Nico Gonzalez fuori causa, Mbangula pedina giovane ed esterno puro, Thiago Motta dovrà reperire soluzioni “molto alternative” per affidare ad uno dei due ragazzi il ruolo di punta centrale.
Facile ipotizzarne solo uno schierato come titolare, per tenere in panchina almeno una soluzione da utilizzare a partita in corso. Qualcosa, in verità, si è già visto nelle scorse settimane: quando Mister Motta ha dovuto dare il cambio, a gara in corso, a Vlahovic, si è affidato alle uniche armi, seppur non tradizionali, immettendo come "falso nueve", il numero 10 turco o il laterale statunitense. Quindi, a scanso di equivoci, immaginata l’assenza del numero nove di Madama sabato, uno tra Kenan Yildiz e Tim Weah sarà al centro del reparto offensivo; a dirla tutta, con buoni effetti positivi suscitati in veste di subentranti. In attesa di conoscere nello specifico i tempi di recupero legati a Dusan Vlahovic, ad oggi le soluzioni percorribili sono unicamente queste due, una Juve senza un centravanti di ruolo, contro il Milan, sta per diventare una certezza matematica. L’unica scelta esistente e attuabile, dettata da una ineluttabile, forzata, funesta, maledetta, necessità.
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