Carattere e orgoglio per provare ad ovviare all’emergenza infortuni
Tanti, troppi, assenti creano una miriade di problematiche, raffigurando un momento tremendo in casa bianconera. Sembrerà banale come concetto, ma tutte queste defezioni non sorreggono la crescita tracciata, auspicata e voluta da Thiago Motta. Anzi la rallentano, ponendo seri ostacoli a quel progetto nuovo di zecca, varato in estate dalla dirigenza della Vecchia Signora. La Juventus vola a Birmingham per fronteggiare l’Aston Villa in Champions e lo fa da squadra decimata causa un’emergenza infortuni infinita, che crea mille anomalie e serissime problematiche all’allenatore, nel sagomare una formazione competitiva. Sono ben otto le pedine indisponibili con Thiago Motta che si vedrà costretto a scelte davvero obbligate, soprattutto nel settore d’attacco, dove Dusan Vlahovic non recupera dal problema muscolare e con McKennie che si è fermato dopo la gara contro il Milan: entrambi non si sono allenati stamane alla Continassa, e non saranno disponibili contro i Villans. Mister Motta, quindi, non solo non recupera nessuno degli infortunati per il match al Villa Park, ma in più perde anche il poliedrico centrocampista americano: con un conteggio dell’organico veramente impietoso che, al momento, racconta di soli 14 giocatori di movimento a disposizione dell'allenatore bianconero. Il che significa che, oltre ad avere una formazione da mandare in capo totalmente scontata, Thiago non potrà godere di alternative a match in corso, opzione da sempre assai rilevante per il tecnico italo brasiliano.
Una enorme, smisurata, incognita a dirla tutta, perché la sfida in terra d’Albione rappresenta uno snodo importante per il cammino europeo di Madama, che con 7 punti in graduatoria non appare in una posizione salda di classifica, considerando che la prossima gara continentale vedrà il City di Guardiola fare visita allo Stadium, tra 15 giorni. Ma anche per la prossima partita di campionato i segnali sono tutt’altro che confortanti, sperando possa rientrare qualche elemento dall’infermeria, fattore questo non certo scontato. Guai però a partire battuti, il concetto non rientra assolutamente nei canoni e nel Dna Juve, che in tante occasioni della propria storia, con una squadra fortemente menomata da infortuni e assenze, ha saputo tirar fuori prestazioni di grande livello, sconfiggendo pronostici e previsioni nefaste. Certo, domani sera a Birmingham la Juve sarà ampiamente penalizzata dalla mancanza di tanti interpreti, ma bisognerà provare e cercare di superare i propri limiti momentanei per andare oltre e fare risultato, magari sciorinando la compattezza di squadra mostrata a Milano, aggiungendo però una maggiore incisività nella fase di creazione e finalizzazione. Weah, in questo senso, appare una scelta dovuta per tentare di vivacizzare l’attacco dall’inizio, proprio lui sarà chiamato a indossare una maglia da titolare, poi capiremo se ricoprirà il ruolo di vertice offensivo nel 4-2-3-1, oppure se verrà schierato sulla fascia destra, nel trio a supporto del falso nueve, che come osservato a Milano, vedeva alternarsi Koopmeiners e McKennie.
In panca, l'alternativa per il settore avanzato non avrà scelte, l’unico cambio offensivo a disposizione sarà Mbangula, con un coefficiente numerico di giocatori ridotti all'osso, per una panchina che langue tristemente anche negli altri reparti. Nei quattro davanti, oltre a Tim Weah, le scelte costrette vedranno Koopmeiners, Yildiz e Chico Conceiçao tentare di impegnare e di far bene contro la difesa anglossassone. La situazione va un po’ meglio in difesa e a centrocampo, due reparti che contro il Diavolo rossonero hanno fatto bene, con prestazioni di reparto e singole decisamente positive, aggiungendo consapevolezza ad una squadra che sta provando a crescere, di gara in gara, nonostante i marosi tremendi che si stanno abbattendo sul gruppo juventino. Thuram si sta prendendo la Juve con performance di alto livello, Locatelli ha raggiunto uno standard ottimale, Kalulu e Gatti sono una sicurezza per solidità ed efficacia difensiva, Cambiaso è da tempo punto cardine della squadra e Savona ormai è una certezza in fascia destra. Insomma, una Juve seppur falcidiata da troppe assenze, ha il dovere di provarci e di giocarsela fino in fondo a Birmingham. Pleonastico aggiungere che per vedere sbocciare completamente un progetto nuovissimo come quello di Motta, sarebbero serviti tutti gli elementi facenti parte della rosa a disposizione, in questo modo, chiaramente, la crescita di continuità e di risultati rischia di rallentare. L’auspicio tra i tifosi è estremamente chiaro, la speranza è che questo avvenimento nefasto possa stimolare carattere e orgoglio, con un cumulo di rabbia agonistica da sfogare per la sfortuna calata sulla Continassa, stimolando le qualità morali di chi scenderà in campo, per mettere in piedi una grande prestazione, sul verdissimo prato del Villa Park.
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