Oreggia a RBN: “Motta non è il profeta. Il significato della visita di Elkann. Giuntoli? Ha fatto un errore grave”

E' la notte della sfida contro il Manchester City. Allo Stadium la squadra di Motta ospita gli uomini di Guardiola. Match tra due squadre in crisi nei rispettivi campionati, peraltro appaiate a 8 punti nella classifica di Champions League. Cambiaso ci prova. Di nuovo disponibili Douglas Luiz e McKennie che partiranno dalla panchina. Intanto continuano le analisi sul lavoro del nuovo allenatore, in particolare in Serie A, con l'ipotesi scudetto più lontana. Nel mirino anche Giuntoli per il mercato della scorsa estate. Doppia interpretazione rispetto alla visita di John Elkann alla Continassa. In ESCLUSIVA a Fuori di Juve il giornalista Vittorio Oreggia, capo della Comunicazione del Gruppo Hub e direttore dell'agenzia di stampa Gea.

Oreggia traccia un primo bilancio sul lavoro di Motta: “Devo essere sincero. Fino ad ora è stato abbastanza deludente, forse perché Thiago è stato accolto come se fosse un profeta, invece non lo è. Un conto è allenare lo Spezia, il Bologna, altro discorso è guidare la Juventus. Questa è la regola. Se sei alla guida dei rossoblu, nove pareggi in quindici giornate di campionato potevano andare anche bene, se succede con i bianconeri, vieni messo giustamente sulla graticola”. Sulla visita di John Elkann alla Continassa, questa l'interpretazione di Oreggia: “Non è stata una visita di cortesia, è una di quelle fatte 2/3 volte l'anno. Forse il Presidente della Exor è andato alla Continassa in un momento di difficoltà, visti gli ultimi risultati e anche perché comunque c'è una gara di Champions League. Comunque sia, non credo cambi il modo di giocare della Juve solo per la visita di Elkann. E' un modo per far sentire la presenza della società e di stimolare l'ambiente. Più che altro è un passaggio formale, importante”.

Nel podcast l'intervento integrale