Padovano a RBN: “Juve fortissima tra due anni. Vlahovic dirà addio a giugno. Yildiz? Talento puro”
E' già vigilia di campionato per la Juve, domani impegnata allo Stadium contro il Venezia. Per risalire in classifica, l'imperativo per la squadra di Motta è il cambio di marcia rispetto ai troppi pareggi. Il successo di Champions League contro il Manchester City potrebbe dare una spinta per tutta la stagione, a livello di autostima e consapevolezza nei propri mezzi. Yildiz e Vlahovic tra i migliori nel match di Coppa. Sul centravanti serbo, restano però dubbi rispetto alla compatibilità con il gioco di Motta, fermo restando il nodo legato al rinnovo del contratto che appare lontano. Non si esclude una cessione a fine stagione. Questi ed altri temi sono contenuti nell'intervento in ESCLUSIVA a Fuori di Juve di Michele Padovano.
Dunque la gara vinta contro il City di Guardiola può essere la gara della svolta? Questo il parere di Padovano: “Ho visto una Juve molto bella, quadrata, con le idee molto chiare. Non sono però stupito, prima della gara avevo pronosticato una prova di livello e così è stato. Il progetto bianconero mi piace molto, nel processo di crescita è quasi obbligatorio un andamento altalenante, perché in squadra ci sono tanti giovani. Inoltre ci sono stati diversi infortunati che hanno portato via giocatori in grado di aiutare sotto il profilo della continuità rispetto alle prestazioni positive. Credo molto in questo progetto, è un calcio molto ragionato quello della Juve, a volte persino troppo, in alcuni casi bisognerebbe verticalizzare. di più, soprattutto contro squadre tecnicamente inferiori, tipo Bologna, Parma e via dicendo. Contro questi avversari i bianconeri fanno più fatica, ma secondo me è un percorso obbligato perché sono nella fase di costruzione. Tra un paio di anni la Juve sarà una squadra fortissima. Vittoria contro il City svolta? Dipende. Se si intende autostima sì, ma se invece vogliamo parale di conquistare lo scudetto o altro no. La squadra è troppo giocane e si diventa grandi con il tempo. L'Atalanta è partita 7/8 anni fa e oggi raccoglie i frutti. La Juve in questa stagione ha rivoluzionato tutto, mandando via giocatori del calibro di Chiesa, Szczesny, Rabiot, Alex Sandro. Ha preso elementi diversi, come detto giovani, quindi va dato il tempo di crescere. Detto questo, la Juve è sempre la Juve. Se quest'anno si qualificherà per la prossima Champions e in quella attuale arriverà agli ottavi, sarebbe un bilancio molto positivo”.
Nel podcast l'intervento integrale
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