Non è più soltanto una questione di sfortuna ed è sfinente parlare di obiettivo Champions
INAFFIDABILI: tutti. La Juventus è inaffidabile. Incapace di "tenere" un risultato.
TRADITORI: alcuni giocatori della Juventus lo sono. Si vede sul campo chi non fa una corsa in più, chi non fa un sacrificio in più, chi non fa un rientro in più, chi non mette la gamba quando dovrebbe. Inutile fare i nomi: tutti vedono e possono giudicare.
SFINENTE. Allegri è sfinente. È banale dire "che ci sono periodi nei quali la ruota gira così". È sfinente dire che i "ragazzi hanno fatto una buona partita". Non è vero: i "ragazzi" si sono fatti rimontare ancora una volta. Da sette partite non vincono. Su 21 punti a disposizione, ne hanno messi in classifica solo 2. Anche contro l'Atalanta, hanno commesso lo stesso errore di Napoli. Superati in tromba sul rigore di Osimeh, che poi ha consentito la rete di Raspadori. Schiacciati come un chewing gum da una suola di scarpa sul gol di Koopeiners. Questo significa lavorare male in allenamento. Significa non applicarsi. Questo significa non analizzare gli errori commessi. È sfinente Allegri, anche per la perseveranza nel non voler giocare con tre punte. Nel concedere a Yildiz (che non è Messi, ma almeno qualche volta l'uomo lo salta) la miseria di 15 minuti: a partita "finita". È sfinente Allegri a continuare a dire che l'obiettivo è la qualificazione in Champions League. Se sei la Juventus, anche questa scalcagnata Juventus, non puoi accontentarti di questa roba. E uno scatto di orgoglio lo dovresti avere. Ora la Juventus ha perso il terzo posto in classifica, superata dal Milan. Questa Juventus, che ha paura di vincere e si vede, è capace anche di perderla la qualificazione in Champions League. Via Allegri? Per mettere chi? Un De Rossi la Juventus non ce l'ha a disposizione. Fino a fine stagione, resta Allegri. Che ho difeso, lodato, supportato e sopportato.
Ora non lo sopporto più. Non sopporto più la sua flemma. Non sopporto che non ribalti giocatori che non stanno dando tutto quanto potrebbero. E lo sa anche lui.
SCONCERTANTE: La dirigenza della Juventus è sconcertante. Se un sindaco ti dice che sei "il cancro" del calcio italiano e tu non quereli, sei un'ameba, un pusillanime senza sangue nelle vene, sei uno disponibile a farti cacare in testa. Sono stufo di sentire che "la Juventus non replica". Sono stufo di sentir parlare di "stile Juventus". Ma quale "stile"? Questi non hanno le palle. Questi "patteggiano". Forse perché avevano e hanno altri "cazzi" dei quali occuparsi. Magari quelli rinvenuti dalla Guardia di Finanza in certe cantine. La Juventus, per una volta non c'entra. Ma sono sempre loro. E francamente hanno stufato. Non si pretende si dimostrino dei bravi dirigenti calcistici. Del resto, non è il loro mestiere. Si pretende si dimostrino "uomini".
INDEFINIBILE: Come la proprietà della Juventus. Non so cosa stia succedendo in questa società, dai modi felpati e silenti. Che succede nelle women? Dalla sera alla mattina, prima di una gara importante (poi persa), se n'è andato l'allenatore Montemurro. Juventus in classifica lontanissima dalla vetta. Si spera nella nuova formula. Ma che cosa è successo? Nessuna spiegazione. Under 19: lontani anche qui dalla vetta. Montero ogni anno si ritrova con un gruppo di sconosciuti da valorizzare. Da secoli la Juventus non vince un trofeo giovanile importante. Forse non interessa più vincerli. Juve Next. E qui la missione è rispettata: valorizzare per poi vendere. Mai nessuno ha pensato che la Juventus potesse andare in Serie B.
Campionato (terzo posto in Serie A). A distanza abissale dall'Inter. Ci sta. Non ci sta esserlo a marzo. Non ci sta il disastro che abbiamo sotto agli occhi dopo il passo falso contro l'Empoli. Gli arbitri ci hanno messo (tanto) del loro. Ma di più ci ha messo la Juventus. Allegri, i giocatori, ma soprattutto la società tutta debbono smetterla di parlare di "sfortuna". Perché poi a parlare è la storia. E la storia racconta che i nove scudetti di fila sono stati vinti sotto la gestione di un signore malamente congedato in omaggio ai dictat di Ceferin e Gravina. Il suo nome: Andrea Agnelli.
"Prima", sotto la gestione di Elkan si erano avvicendati i Cobolli Gigli e un francese "uno e trino" che molto sapeva di tennis ma zero di calcio. E infatti in quegli anni la Juventus vinse un campionato di Serie B e successivamente il classico "tubo" con il quale passano all'albo (non d'oro) i perdenti. Sia pure impreziositi quegli anni da una vittoria al Bernabeu (doppietta di Del Piero) tra le più belle della storia juventina. Oggi Gravina è sotto torchio come neppure nella DDR accadeva. E questo è vergognoso. Ma il "vento" sta cambiando. Visto che dopo essersi detto "preoccupato", c'è mancato poco che il presidente del CONI, Malagò, affermasse: "Gravina, chi?".
Questa Juventus fa disperare. Questa Juventus indigna, non perché non vince, ma per le modalità con le quali fa disperare. Per come è precipitata in un trip negativo che appare senza fine. Adesso ci manca solo vendano Cambiaso al Real Madrid e qualche altro elemento per fare cassa e poi la frittata sarà completa. Koopmeiners? Gran giocatore. Ma servirà rammentare che con Gasperini tutti i giocatori dell'Atalanta sembrano fenomeni. Quando se ne vanno da Bergamo, sovente lo sono di meno. Forse il vero talismano dei bergamaschi (anzi, senza forse) si chiama Giampiero Gasperini. Che non ha mai vinto uno scudetto e neppure una coppa. Ma che è decisamente più bravo di chi scudetti e coppe ha vinto. Va sempre, rammentato il “contesto”. La piazza, il budget, gli obiettivi. Sotto questo profilo, l'Atalanta è una principessa che potrebbe aspirare al ruolo di regina. Sarei anche stanco di passare domeniche tanto deprimenti.
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