Mariani dal cartellino facile con la Juventus, il giallo a Vlahovic surreale e il serbo salterà l'Atalanta

Mariani dal cartellino facile con la Juventus, il giallo a Vlahovic surreale e il serbo salterà l'AtalantaTUTTOmercatoWEB.com
lunedì 4 marzo 2024, 17:30Il tackle di Andrea Bosco
di Andrea Bosco

Il magazziniere della Juventus non c'è. E tra i pochi dipendenti della società a non essere finito nel dossieraggio che un finanziere, collaboratore di un magistrato antimafia (che nega peraltro ogni addebito) con 800 “verifiche“ alle banche dati ha effettuato su politici (quasi tutti del centrodestra, ma anche su Matteo Renzi), artisti (Fedez in primo piano), personalità varie. Nella “pesca a strascico“ del finanziere sono finiti con Totti e Ronaldo anche Andrea Agnelli, Max Allegri e (udite, udite) persino Gabriele Gravina presidente della FIGC. Visto che siamo solo all'inizio dell'indagine, i fuochi d'artificio sono più che probabili. Indagati 8 giornalisti, alcuni di “Domani“, testata di proprietà di Carlo de Benedetti. I colleghi sono indagati non tanto per aver pubblicato “i cazzi altrui“ (cosa che attiene alla libertà di stampa) ma per aver (si ipotizza) sollecitato le incursioni informatiche. Il “verminaio“ nasce da un esposto presentato dal ministro della Difesa, Guido Crosetto dopo le “rivelazioni“ sulle sue attività professionali prima di diventare ministro. Direte, ma Napoli – Juventus? Calma: ci arrivo. Prima l'evento stile “Il Gladiatore“ andato in scena all'Olimpico tra Lazio e Milan. Risparmio i dettagli. Il risultato (vittoria in extremis del Milan, tre espulsioni contro la Lazio) è stata l'ira funesta di Claudio Lotito che ha annunciato azioni di “rivalsa“ contro una direzione arbitrale (discutibile) e contro il “sistema“. Tradotto: la Lega contro la Federazione. Di Bello arbitro non nuovo a finire nell'occhio del ciclone è “il“ pretesto. La Lega vuole contare di più a livello federale. La Lega vuole esprimere il presidente federale, che dopo Franco Carraro è stato sempre espresso (Abete, Tavecchio, Gravina) dai dilettanti. Grazie ad un sistema di ripartizione dei voti (si chiamava Melandri la ministra madrina della riforma che porta il suo nome) che premia le leghe minori e che di fatto rende impossibile l'elezione di un presidente espresso dalle leghe (A e B) professionistiche. Venti di guerra si addensano: con il numero delle gare (Champions, Mondiale per Club, nuovo format della Supercoppa Italiana) che aumentano, la Federazione (che vuole evitare di comprimere l'attività della Nazionale) ha proposto di ridurre la Serie A a 18 squadre. Non sia mai hanno tuonato i presidenti che vivono di diritti televisivi. E quindi sarà guerra. Ci sarà un intervento del governo? Dal manzoniano Abodi? Campa cabballus: Velleio Patercolo dixit. Napoli – Juventus. Tutto come da copione. 2-1 per il Napoli. Rigore per gli azzurri pescato dal Var.

Palo di Vlahovic. Quattro ammoniti per la Juventus, il giallo sul serbo a dir poco surreale (conferma anche da Marelli), uno solo per il Napoli. Mariani molto sensibile sul corpo a corpo: Bremer – Osimeh: si menano entrambi, ma il “cattivo“ è quasi sempre lo juventino. Scelte di Allegri dal sapore “pornografico“, ma la rosa è questa e le assenze pesanti. Squilli da Chiesa, silenzio dagli altri. Tek quasi para il rigore, Rugani quasi ripete il miracolo visto contro il Frosinone. Ora il Milan incalza, Vlahovic (ammonito) contro l'Atalanta non ci sarà. Juve in caduta libera. Secondo Allegri, “buona partita“. Contento lui, scontenti noi. Palle gol create molte: sprecate tutte tranne una. Domanda Fabio Caressa a Guardalà: “com'è il clima nello spogliatoio dopo la sconfitta?“. Risposta elegante di Guardalà. Risposta del sottoscritto che qualche spogliatoio lo ha frequentato: “il clima dopo aver perso così è di merda“. Notarella finale: visto che ormai alla Juventus puoi dire e fare di tutto, senza che la dirigenza di quella che “fu“ una società, faccia un plisset, dimostrando perlomeno di avere sangue nelle vene, ecco che Aurelio De Laurentiis minaccia esposti anti Juve per escluderla dal Mondiale per Club (in palio ci sono molti milioni) nel 2025 nel caso Osimhen e compagni dovessero perire a Barcellona. Questione di ranking. Signori si nasce. E per dirla con il Principe de Curtis, il presidente del Napoli, “non lo nacque“. Ma gli affari sono affari. E De Laurentiis è un imprenditore: con i conti in ordine, lui. E se poi il tuo interlocutore è una ameba che sta sfinendo i propri tifosi, fa bene De Laurentiis ha picchiare duro. Facile che la Juventus “patteggi“. Persino il numero di “cazzotti“ che Don Aurelio, sistematicamente, le ammolla.