La causa della Juventus ad Allegri è una vicenda squallida. Il rientro nell'Eca è l'ultima spallata ad Agnelli
Lo scrivo senza mezzi termini. Temo di avere troppa difficoltà a comprendere i "tempi moderni". Quelli nei quali, se emerge uno scandalo relativo all'Inter e alla misteriosa società Lionrock, dai proprietari ancora più misteriosi che hanno perso, senza fare un plisset, 150 milioni "sfilandosi" dall'Inter nel 2021, senza che l'Inter ne facesse comunicazione agli organi competenti, senza che la Covisoc indagasse sulla cosa, senza che la Procura Federale e quella di Milano indaghino ora (visto che non l'avevano fatto in precedenza): questi tempi.
Tempi nei quali, né per questa vicenda né per quella di uno sponsor (statunitense) inadempiente verso l'Inter, ma evaporato nel nulla nonostante alle costole abbia un tribunale della Repubblica, i media nazionali non hanno speso una parola o una riga. Tempi nei quali la procura di Roma ha aperto un'inchiesta sulle plusvalenze dell'Inter mandando gli atti a quella di Milano. Ma parimenti questa vicenda non interessa i media. Né interessa loro che il presidente vicario del Tribunale di Milano abbia, un anno fa, dichiarato che in quel luogo di legge esista una “folta colonia interista tra magistrati, impiegati e anche giornalisti”. E ha proseguito Fabio Roia, ex giornalista sportivo (nonché interista doc): “La cosa è assai piacevole”. Poco risalto è stato dato anche allo scoop di “Oggi”, al quale Massimo Moratti ha detto che “potrebbe ricompare l'Inter”.
Una corrente di pensiero recita che, essendo la Nazionale costituita da un blocco interista ed essendo ormai prossimi gli Europei, i media si “astengano” per non disturbare il lavoro di Spalletti. Una seconda invece insinua che, essendo l'Inter “tifata” da eccellenze italiane e persino straniere (Infantino, presidente Fifa) in ogni settore della società civile e da politici estremamente potenti, le vicende siano state silenziate. Speriamo non sia così. Non così è accaduto, però, ad altri club, ma oggi va così. Almeno fino alla conclusione delle elezioni europee. Che ci azzeccano, vi domanderete, le elezioni europee? Tutto in Italia ormai è politica. Calcio compreso.
Il resto sono miserie. La Juventus che fa causa ad Allegri, il suo ormai ex allenatore che ricambia la causa. Vicenda squallida, da qualsiasi lato la si voglia esaminare. E nella quale tutti hanno la loro parte di torto. Ormai è diventata un'abitudine della Juve: anche CR7 è in causa con il suo ex club. Juventus che avrebbe rinunciato alla Superlega, rientrando (con la coda tra le gambe) nell'Eca di Ceferin, cancellando anche l'ultimo granello di quanto fu il decennale regno (nove scudetti e qualche coppa nazionale) di Andrea Agnelli. Dice siano stati “costretti”. Beh, certo, per dirla con don Lisander, “se uno il coraggio non ce l'ha, mica se lo può dare”.
Non mi avventuro nel calciomercato. Ma anche qui ho grande difficoltà a comprendere come le “gazzette” ormai lavorino. Tutto è diventato “gossip”. Tutto può essere inventato e smentito nel giro di poche ore. Per esempio, che la Lazio non vorrebbe pagare i venti milioni che deve alla Juve per l'acquisto di Pellegrini e Rovella, e che vorrebbe “sanarli” con la cessione di Gounden in rotta (pare) con Tudor. Ma, contrordine, compagni, la Juve non ha presentato offerte e per il centrocampista lungo-crinito servono tra i 25 e i 30 milioni. Possibile che Giuntoli sia un imbecille? Possibile abbia deciso di vendere Huijsen, per il quale sarebbe in atto (sempre secondo i gazzettieri) una riffa continentale, senza neppure monitorarlo nella Supercoppa per Club che si terrà a luglio? Tutto è possibile, ormai. Anche che i giornali inventino trattative che non esistono.
So come funziona. Trattative che “non esistono”.
Per chi ama il calcio, l'unica consolazione è stata vedere Dortmund – Real con l'ennesima vittoria dei blancos. Per chi, come gli juventini, è in astinenza continentale dai tempi nei quali Berta filava, un bicchiere amaro da trangugiare, zeppo di rimpianti. Per chi, invece, ama solo il calcio, la consolazione che la prossima Supercoppa Europea si disputerà tra l'Atalanta vincitrice della Uefa e il Real vincitore della Champions. Un inno al bel gioco.
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