L'Inter è più forte e quest'anno anche fortunata. Juve vittima di errori di gioventù
Contenti? Immagino saranno contenti. Vale a dire mezza Italia, quella antijuventina, i cui esponenti noti e meno noti, nani e ballerine, semplici figuranti, lacché “letterari” (e non solo letterari), insomma tutta la compagnia di giro che da decenni si esprime a senso unico, avrà stappato champagne. L'Inter vola a più quattro in classifica e ha una partita da recuperare. Ma la vincerà, certamente. È un anno così: l'Inter è forte (anche contro la Juventus lo ha dimostrato) e le va “tutto” bene: calendario, valutazioni arbitrali, autogol. Tiri impossibili, poteste impunite, esultanze sboccate e sleali, buche sul dischetto del rigore a danno degli avversari, quarto uomo che interviene in sostituzione di arbitro e Var, un procuratore federale che se la ride dei suoi conti “opachi”. Persino una tv il cui conduttore invita la regia ad abbassare l'audio per evitare di far ascoltare gli insulti dei tifosi interisti verso il bus della Juventus. Questa davvero mi mancava. L'Inter è forte, L'Inter vincerà lo scudetto: è, come avrebbero detto qualche anno fa dalle parti della Frontiera, il suo un “destino manifesto”. Bella partita? Per qualcuno è stata bella. Per gli interisti, certamente. Per gli juventini, non credo. E non solo per la sconfitta. Una Juventus conciata come quella delle ultime stagioni (incapace di imporre, neppure per qualche scampolo di gara) il proprio gioco, da decenni non gli capitava di affrontarla. Va così. E chissà per quanto ancora così andrà. Esemplare Calvo: serve pensare a riequilibrare bilanci e ricavi. La Juventus estromessa dalla Champions ha perso 100 milioni, oltre ai 15 della trascorsa edizione. Certo anche per suoi demeriti: dai post-telegrafonici israeliani si sono fatti eliminare i prodi di Allegri. Chi sta dietro alla Juventus, spera di sfilarle anche il secondo posto. Non senza qualche ragione. In due gare la Juventus ha raccolto un punto. Al netto della castroneria di Milik contro l'Empoli, anche in 10 contro 11, una Juve attrezzata avrebbe vinto. Contro l'Inter il migliore della Juventus è stato Bremer e con lui il guardiano polacco. Questo la dice lunga. Ora si spera la finiscano di rompere le palle, con la Juventus che ha una rosa più “competitiva” dell'Inter. Sul fatto che la Juventus ha speso 200 milioni (balla, ma in certe parrocchie la menzogna è una costante).
Sul fatto che la Juve non gioca le Coppe (e ha una sola gara a settimana). I complimenti all'Inter sono di rigore. Sono juventino, non un “grisbi”. Incazzato? Discretamente. Non tanto con Allegri. E neppure con i giocatori: danno quello che possono. E quello che possono è decisamente meno di quanto può dare oggi l'Inter. Poi che la gara sia stata decisa da un autogol (sfortunato Gatti) è un dettaglio. La Juventus è così, perché è stata costruita male anni prima. E ora inevitabilmente sta pagando. I giovani che sono emersi (anche bene) hanno un peccato; la gioventù. Per un paio di gare sembrano fenomeni, poi rientrano nei ranghi. Ci vuole pazienza. La proprietà non aveva previsto lo scudetto. Altrimenti a gennaio non avrebbe preso un difensore reduce da un infortunio serio. E non avrebbe preso un misterioso centrocampista del quale tutti intessono le lodi senza averlo mai visto giocare, considerato che militava nella serie B inglese. I “fenomeni” sono altri. Giocano nel City, nel Real, nel Bayern e costano un Perù. Che succederà ora? Non lo so. Allegri farà come sempre di necessità virtù.- Del resto a fare il regista in una squadra che un regista non ce l'ha, non può andare a farlo lui. Due parole su Maresca. Senza infamia e senza lode. Temevo peggio. Certo, non puoi pretendere da un Maresca una gara sfavillante. Non ti farà mai un Pollock. Ti farà sempre il quadretto dei Navigli del pittore della domenica. In linea con la “bellezza” (secondo alcuni) di Inter – Juventus.
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