Juventus straripante, che sorpresa Cambiaso. Segnali importanti
Juventus straripante ad Udine per almeno 50 minuti. Tre gol e ritmo forsennato. Poi Madama gestisce, si abbassa, viene fuori l'Udinese ma non concretizza. In gol Chiesa (super primo tempo), poi Vlahovic su rigore, infine Rabiot. Buone cose. Qualche cosa di diverso Allegri lo ha fatto vedere. Resto del parere che la Juventus non abbia un regista (Locatelli non lo è) e che il suo gioco ne risenta. Ma il pressing è alto, i giocatori azzannano e soprattutto di testa sembrano sul pezzo. Ottima gara di Cambiaso.
Vlahovic avrebbe fatto doppietta (come Belotti, come Osimeh, come Lautaro) ma il gol annullato per fuorigioco. La Juve manda un segnale alla concorrenza. Serviranno verifiche più probanti dell'Udinese. Con la speranza di vedere presto in campo (almeno per 30 minuti) Paul Pogba. La sua perdurante assenza è l'unica nota stonata di una Juventus che senza impegni in Europa si candida (nonostante la prudenza di Allegri) ad un campionato di primo piano. Stecca la Roma (pari in casa contro la Salernitana), stecca la Lazio (sconfitta a Lecce). Ergo, in attesa del Milan, in sequenza Napoli con lo scudetto sul petto. Poi l'Inter dell'astutissimo Marotta. Poi l'Atalanta (Gasperini è davvero un genio della panchina, visto che alla prima ha resuscitato, l'oggetto misterioso che con Pioli aveva fallito). E poi la Juventus con le sue certezze e i suoi giovani. Resteranno tutti? Il mercato è ancora aperto fino al 2 di settembre. Personalmente condivido il parere di Sarri: a campionato in corso il mercato dovrebbe essere chiuso. Ma la colpa è anche del presidente di Sarri, al secolo Claudio Lotito: c'era stato un accordo a livello europeo per evitare una situazione che con evidenza influisce su troppi giocatori ancora in attesa di conoscere il proprio futuro. Ma è durato una sola stagione. E Lotito non è stato certamente tra i presidenti che si sono opposti al "mercato lungo". Mercato che si culla ancora con la vicenda Lukaku (e anche basta, ha stufato) e con quella Berardi. Che alla Juve ci vorrebbe andare, ma che il Sassuolo ha tolto dal mercato. Ora le dichiarazioni di Carnevali, hanno una ratio ("volevamo una risposta entro il 18 di agosto, in modo da provvedere con un sostituto, ma la Juventus non si è fatta sentire"), ma rivelano anche un malanimo verso una società con la quale in passato il Sassuolo ha fatto affari (Rogerio, Zaza, Demiral, Locatelli) di platino. Ma che evidentemente non ha per Carnevali l'appeal dell'Inter. Al quale Carnevali ha concesso il giovane Frattesi per 25 milioni (una miseria), ma per il quasi trentenne Berardi dalla Juve ne pretendeva 35 e senza contropartite tecniche. Magari Carnevali è incazzato dopo che la Juve ha messo sotto contratto Giuntoli. Magari quel ruolo alla Juve aveva accarezzato di poterlo ricoprire. Ma questo non giustifica la rigidità che ha bloccato (finora?) il passaggio di Berardi alla Juve. In ogni caso, ora i cavoli sono del Sassuolo visto che il giocatore sembra fuori dai gangheri essendogli saltato il passaggio ad un grande club. La Juve è ancora un grande club? Non ditelo a quelli che hanno "perso la mano" e spargono bidoni di merda gratuitamente. Certa gente la Juventus la vorrebbe in prima categoria, con le pezze al culo (più di quanto già non le abbia) per poter medicare un rancore non estinguibile. Leggere Francesco Bacone: "La speranza è buona come prima colazione, ma è una pessima cena". Ti fa venire acidità di stomaco. E subito dopo la gastrite. Gravina, ne ha combinata un'altra. Luciano Spalletti è il nuovo ct della Nazionale dopo le dimissioni di Mancini. Peccato che Spalletti avesse firmato con De Laurentiis una clausola (da 3 milioni e mezzo) che gli impediva di allenare altrove, visto che con il Napoli aveva un altro anno di contratto e dal suo ex presidente aveva chiesto ed ottenuto un anno sabbatico. Ma Gravina che della legge se ne fotte, ha ritenuto che quella clausola non fosse applicabile alla Nazionale e quindi a Spalletti ha fatto un contratto. Ora: le mosche cocchiere di De Laurentiis sprizzano veleno. Le mosche cocchiere di Gravina chiedono indulgenza per il bene del calcio italiano e per una qualificazione al prossimo europeo che non è poi così certa: Spalletti al timone o meno. Fatti e fattacci estivi. Il più odioso è quello che vede protagonista Leonardo Bonucci. Che forse ha torto, forse ha commesso cose "che noi umani, eccetera", ma che sicuramente è uno di quelli che ad Allegri stanno "sulle balle", per dirla con Conte (cantante e poeta). La lista è lunga: ultimo in lizza Kostic. Voluto, spremuto (mai visto un'ala spedita a fare tutta la fascia per una intera stagione) e ora messo in lista di trasferimento. Certo che visto che la rosa deve essere ridotta e qualcuno deve pur essere ceduto per sanare il bilancio e ridurre il monte ingaggi, ovviamente qualcuno deve lasciare la Juventus. Ma non i Rovella, non i Kostic. Ovviamente, a mio parere. Ha detto Allegri a fine gara: "Vlahovic deve giocare di più con squadra". Stronzate: è la squadra che deve giocare di più per Vlahovic. Basta
con queste amenità che solo (una parte) degli allenatori italiani dispensano. Persino un pizzardone come Arthur con un allenatore che lo adopera nel modo giusto sembra essere rinato. In ogni caso: l'amico della Juventus Gravina dovrebbe far muovere il culo al suo procuratore federale Chinè: solo la Juventus è stata punita. Non è una vergogna che la Juve sia stata punita. La vergogna è che in un anno le altre procure (a parte quella di Bologna) non abbiano lavorato. Al punto che le parole del ministro Abodi ("spero che questo campionato non sia inficiato da situazioni anomale") risultano fastidiose e retoriche. Le "situazioni anomale" caro ministro, lei le conosce: si chiamano "faldoni bruciati da Cellino ai tempi di Calciopoli". Cosa che sembra proprio non le interessi. Purtroppo.
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