Incommentabile la cessione di Rovella, forse Elkann cerca l'appoggio di Lotito
A Calciocazzata stanno scrivendo di tutto. Qualcuno seriamente, qualcuno marzullescamente. Mancini ha parlato di "motivi personali" relativamente alle sue dimissioni. Ma i boatos impazzano. Quelli bravi spiegano che Roberto Mancini le ha date da ct della Nazionale per via di una clausola del contratto che prevedeva l'esonero immediato in caso di mancata qualificazione all'Europeo . Quelli bravi ipotizzano che dietro alle dimissioni ci potrebbe essere il dissenso per l'omologazione (federale) di Gigi Buffon come capo delegazione. Quelli fantasiosi spiegano che l'idea di Gravina (ma davvero lo avrebbe pensato ?) di inserire nello staff azzurro anche Leonardo Bonucci avrebbe provocato il cortocircuito. Bonucci, come noto, è ai ferri corti (si parla ormai di tribunale) con la sua società che da un mese lo ha messo fuori rosa. La società avrà le sue ragioni, Bonucci dalla sua ha ancora un contratto annuale. C'erano modi più civili per separarsi. Poi, sempre relativamente alle dimissioni di Mancini, ci sono gli esperti di dietrologia. Secondo i quali Gravina (ohibò) avrebbe voluto fare un piacere alla Juventus risolvendole il problema Bonucci. E dopo le dimissioni del Mancio, anche quello relativo ad Allegri, offrendo ad Acciughina (che alla Juve ha ancora un principesco biennale a nove milioni a stagione) il ruolo di nuovo ct. Verità? Maurizio Crozza esclamerebbe: "Kazzenger". Poi c'è l'ipotesi più ragionevole: Mancini ha ricevuto una offerta indecente per allenare la nazionale saudita. E a tre giorni dalle convocazioni azzurre ha pensato (giustamente, nessuno avrebbe il diritto di crocifiggerlo) al suo "particulare. La Figc lo sapeva . Ha da temp, immagino, il sostituto nella sua agenda. E' impossibile che Gravina non sapesse delle intenzioni di Mancini. Uno prenderà il
suo posto. Conte? Spalletti? Gattuso? Grosso? Chiunque sarà, in bocca al lupo: ne avrà un disperato bisogno .
Diffidate di certi titoli. Uno il lunedì costa 25 milioni? Il mercoledì ne costa 50. E non è solo 'informazione sportiva ad essere ammalata. I contratti "pirata" con salari da fame fino a tre settimane fa erano 3 milioni in Italia. Due settimane fa erano diventati magicamente 4 milioni. E oggi, stasera, mentre sto scrivendo, sono diventati incredibilmente 5 milioni. Detesto la mia categoria. Potrei non rinnovare la tessera professionale. Mi hanno abituato ad essere "serio" con le notizie. A verificarle non una ma una decina di volte prima di pubblicarle. Forse sono troppo vecchio per questo mestiere. Che ho profondamente amato e al quale ho dedicato la vita. Ma che adesso mi disgustata per come viene quotidianamente stuprato.
Diffidate di quanti vi spiegano che il calcio in Arabia Saudita è "il nuovo che avanza". Se fra 5-6 anni le cose si evolveranno in senso positivo, allora lo sarà . Per ora è un Barnum nato dalla sera a alla mattina a suon di petrodollari. A quelle latitudini (Emirati Arabi) è accaduto anche questo: uno sceicco appassionato di automobili se ne è fatta costruire una alta come un palazzo. Una Hammer lunga 14 metri, alta 6,6 metri, larga 6 metri. All'interno il tipo (che si chiama Hamad bin Hamdan Al Nahyan) si è fatto realizzare anche un bagno e una cucina. Invece di mandarlo a scopare il mare, gli americani della Hammer, una tamarrata del genere gliela hanno consegnata: chiavi in mano. Il calcio italiano è alla frutta. E ora tutti si stracciano le vesti. Senza dire di come questo calcio sia vissuto per decenni al di sopra delle proprie possibilità. Con presidenti scialacquatori, presidenti avidi, calciatori senza bandiere, procuratori grassatori. Tutti siamo responsabili per aver permesso questo assalto alla diligenza. Ho scritto "siamo". Anche noi tifosi che non abbiamo capito - fronte Juventus – quale trappola sarebbe stata l'affare Ronaldo. Ci vogliano attributi per denunciare. Il ristoratore che a Porto Cervo ha fatto pagare un caffè 60 euro, spacciandolo come "esperienza esistenziale" non è un dritto. Va chiamato con il suo nome: ladro. Un caffè non può costare 60 euro. Neppure se è stato tostato tra le poppe di Jennifer Lopez. Colpa degli impianti obsoleti, si dice . Colpa della crisi finanziaria, colpa dei debiti, colpa delle mancate riforme. Lo ha detto anche Francesco Ghirelli, ex presidente di Lega Pro al "Corriere della Sera". Oh bella: e chi le dovrebbe fare le riforme? Ghirelli non lo spiega. Forse perché a suo tempo fu uno dei collaboratori più stretti di Gabriele Gravina: il maggiore responsabile della
inarrestabile deriva del calcio nazionale. Movimento destinato (secondo Ghirelli, in meno di dieci anni) a diventare ininfluente . Ma, caro Ghirelli, non perché i ragazzi hanno una "capacità di concentrazione al massimo di 4 secondi" ma perché il prodotto non è appetibile. Vedi un Juventus- Atalanta amichevole a Cesena e dopo venti minuti sbadigli. 0-0 in amichevole: un ossimoro. Perché neppure in amichevole ormai gli Allegri e i Gasperini, osano. Il recente percorso di Gabriele Gravina, recita: vittoria all'Europeo. Esclusione (per la seconda volta di fila, anche se la prima non era per sua responsabilità) dal Mondiale. Esclusione (e sono otto anni di fila) dalle Olimpiadi. Fallimento del calcio femminile al Mondiale, dimissioni di Mancini. . Vicende giudiziarie tra l'assurdo e il surreale. Con una vocazione giustizialista mutuata dalla politica. Qualsiasi altro dirigente avrebbe avuto l'onestà intellettuale di dimettersi. Ha spiegato recentemente (per i giornali amici, Gravina è prodigo di interviste) di non avere "ambizioni politiche" . Benché assolutamente lecite, dico io (malfidente per natura): "per ora".
Non voglio dedicare molto spazio alla Juventus. Una società che vende Rovella (davvero per tozzo di pane) senza avergli concesso un solo secondo dopo averlo acquistato, non merita commenti. Nessuno mi sfasci gli zebedei con la storia dei soldi "che servono per ripianare il rosso di bilancio". Una società seria farebbe causa al proprio allenatore per aver fatto scattare automaticamente il rinnovo di contratto (a 6 milioni all'anno) ad un inguardabile (anche in amichevole) come Alex Sandro. La Juventus pressa alto? Finalmente. Ma non ha un regista (Rovella lo è) in grado di innescare le punte. In grado di assicurare geometrie che né Rabiot, né Locatelli, né Miretti sono in grado (Fagioli e Pogba sono ai box, il texano fa un altro mestiere, i bambini hanno qualità ma non hanno esperienza) di assicurare. Meglio di loro Nicolussi Caviglia: geometra, non architetto, ma assai positivo. Scommettiamo che Allegri farà vendere anche lui ? E vendo Rovella e cerco Amrabat per il quale la Fiorentina ne chiede 25? Abbiate pietà. Se non dei tifosi almeno del buon senso. Resta il "toncio". Per Pellegrini e Rovella, la Juve dalla Lazio ha incassato 21,4 milioni di euro. Una miseria, con i prezzi che corrono. Porquè, si chiederebbe il linguacciuto portoghese? Perché probabilmente Elkann vuole l'appoggio politico- calcistico di Claudio Lotito: il padrone del vapore. E perché, sempre probabilmente, di Lotito vuole l'appoggio, quale senatore. Elkann (come ha fatto Carlo De Benedetti) ha investito un miliardo nella sanità. Che oggi, nel Lazio, è appannaggio del Gruppo Angelucci, editore prossimo venturo (oltre che di altre testate) anche de "Il Giornale". Fantascienza? Date un'occhiata ai progetti (in Italia) del gruppo automobilistico Stellantis e a quali condizioni, quel gruppo, è disponibile a produrre (specie auto elettriche). A John Elkann magari della Juventus importa fino ad un certo punto. Ma negli affari è un genio. Quanto tocca, diventa oro. Ma per farli, gli affari, servono amici (anche se Dumas padre sosteneva bastassero solo “soci") . E serve che questi amici frequentino le "stanze dei bottoni". La rammento dal liceo: "Auro quaeque ianua panditur". Non rammento l'autore. Ma un latinista, come Claudio Lotito potrebbe porre rimedio alla mia lacuna.
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