Allegri recidivo nei suoi errori. Vlahovic super, Chiesa non è una punta. Pogba è altra categoria
Avevo auspicato "calma" nei giudizi, troppo favorevoli dopo la vittoria di Udine. Avevo ragione. La Juventus vista contro il Bologna è la stessa che nel secondo tempo ad Udine aveva smesso di giocare. È iniziata la terza stagione di Allegri e la musica non cambia. Il Bologna è una buona squadra, ma una Juventus appena normale, un Bologna dovrebbe papparselo. Non è andata così. Ma siamo sempre al punto: chi deve far cambiare le cose? Chi se non Allegri?
Juventus: disattenta e recidiva. Allegri: super-recidivo. Soliti noti "raccomandati" presenti in campo a scapito di altri. Bologna: gli è stato scippato un rigore. Di Bello: recidivo. Non consulta il Var per un evidente rigore su Chiesa. Non concede al Bologna un penalty apparso evidente. Annulla un gol (da burocratico regolamento) a Vlahovic. Var e varisti: bubbone. Ormai non c'è gol che non venga "sospeso" in attesa della Cassazione Var. Che spesso (anzi spessissimo) è una Cazzazione (vedi altre partite del turno). Il problema del calcio italiano (oltre a Gabriele Gravina) è lo strapotere dato agli arbitri. In Italia, paese dove storicamente si convive con "peccati" ed "assoluzioni" il Var è una alternativa alla "confessione". Meglio un rigore in più, un gol annullato in più, una ammonizione e una espulsione in più, piuttosto che le critiche del lunedì di Casarin sul "Corriere della Sera" o quelle della Rosea. L'arbitro che va al Var va al confessionale a sbrigare una pratica "etica". Che con lo sport nulla ha a che vedere.
Vlahovic: super. Due gol buoni in due partite. Allegri voleva fosse ceduto. Ora deve sperare che il serbo continui con questa media. Servirlo di più e meglio, please. Magari cambiando modulo.
Pogba: discreto rientro. Costruisce come non fanno il disastroso Fagioli, il lentissimo Locatelli, il pigro Rabiot. Paul Pogba è indietro di condizione, ma i suoi piedi sono di un'altra categoria. Chiesa: non è una punta. Solo Allegri lo pensa. Segnalazione: nel primo tempo contro il Bologna la Juve non ha mai tirato in porta.
A metà ottobre la Juventus vedrà discussa in un tribunale (amministrativo) la sua richiesta di 440 milioni di risarcimento fatta alla Federazione per i fattacci di Calciopoli. Non riavrà in ogni caso lo scudetto assegnato all'Inter. Come un certo presidente federale del passato anche il Consiglio di Stato "ha deciso di non decidere". Calciopoli fu un fatto "po-li-ti-co". Per questo i ricorsi della Juventus non sono stati mai accettati. Se all'Inter venisse tolto lo scudetto si aprirebbe il vaso di Pandora. Qualche cosa da dire l'avrebbero anche i bauscioni. Per arraffare un "grisbi" servono complici: disponibili.
Calciopoli, comunque, non finirà mai: Ibra ha rivendicato a muso duro "i due scudetti vinti sul campo". E Ibra è uno che dopo Calciopoli fu ceduto dalla Juve e acquistato (per un tozzo di pane, va rammentato) dall'Inter. Ha confessato l'ex portiere dell'Inter Pagliuca (nero su bianco in un libro, ribadito alla presentazione del medesimo) che nel celebre Juve – Inter del contatto Ronaldo – Juliano, lui rifilò nel mischione conseguente un cazzotto nello stomaco all'arbitro Ceccarini. Gentleman.
Notarella finale: Roberto Mancini (per l'equivalente di un pozzo di petrolio) è diventato il ct dell'Arabia Saudita. Non si attendono da lui ulteriori spiegazioni. Consiglio di leggere (e rileggere) Francesco Guicciardini, alla voce "particulare".
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