L'Inter e i messaggi di Lippi: Motta rispondi sul campo e prenditi la Juve
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La sfida contro l'Inter ha sempre un sapore particolare per la Juve, se poi la marcia di avvicinamento è condita dalle parole di Lippi, il peso su Motta aumenta ulteriormente. Seppure con prestazioni altalenanti, i bianconeri hanno collezionato tre successi consecutivi. Se arrivasse il poker battendo la squadra secondo molti più forte del campionato, quindi favorita per lo scudetto, la stagione prenderebbe l'indirizzo giusto. Per ottenere il bottino pieno domenica e non solo, bisogna intanto dare una fisionomia alla squadra, se non altro una sorta di spina dorsale. Cambiare spesso mina le certezze dei calciatori, complica il processo di crescita sotto il profilo del gioco e dell'identità. Se è il caso e se l'avversario lo richiede, cambiare modulo non sarebbe un delitto. Anzi, è una delle peculiarità dei top coach. Nel calcio di oggi l'integralismo tattico non ha più cittadinanza. L'altro elemento dal quale la Juve non può prescindere è la determinazione, la grinta, la cattiveria agonistica. Bisogna stare sul pezzo per tutta la gara per evitare blackout spesso fatali. In questo senso, la prestazione di Gatti contro il PSV può rappresentare la via maestra.
Motta ormai in ogni conferenza stampa cita il verbo vincere che magari non necessariamente deve essere un'ossessione, ma sicuramente il primo comandamento del Vangelo bianconero. L'allenatore italo-brasiliano lo sa e forse non è un caso che la squadra stia ottenendo le vittorie cosiddette sporche. Il concetto bonipertiano è stato ribadito anche da Lippi, uno dei tecnici più vincenti nella storia della Juve : “Il percorso è nuovo e serve tempo, un lusso però difficile da concedere ad una squadra che lotta per i vertici”. Avviso numero uno. L'altro capo d'imputazione nei confronti di Thiago è la poca empatia con il popolo della vecchia Signora. Diretto Lippi: “Dopo Allegri mi aspettavo una figura che trascinasse maggiormente la tifoseria”. E due. Dulcis in fundo la gestione di Vlahovic: “Ho sempre agito dando fiducia anche a giocatori che in quel momento non la meritavano”. Come sempre, il ct campione del Mondo a Germania 2006 non usa mezzi giri di parole. Frecciatine o stimolo? A Motta non resta che prendere appunti e rispondere sul campo, a partire da domenica. Battere l'Inter significherebbe anche fare un passo enorme nel mondo Juve.
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