Qualcosa sta cambiando, da Motta alla squadra. Ma attenzione alle gestione Vlahovic, la stagione è ancora lunga...
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Tutte le vittorie vanno celebrate, quelle contro di loro di più. Soprattutto se poi i tre punti allungano una striscia vincente che deve far stare tutti rigorosamente con i piedi per terra, ma dare altresì la consapevolezza che forse qualcosa in questa squadra sta cambiando. Troppo tardi? Certo per alimentare i sogni si, ma per gettare delle basi solide per il futuro no. Un brutto primo tempo, una ripresa in cui finalmente negli spogliatoi qualcosa è cambiato, con una squadra uscita con un altro spirito, convinta determinata e pronta ad approfittare della supponenza di Inzaghi e soci, venuti a Torino con la pia illusione di far un sol boccone della Juventus. E invece sono tornati a casa con le pive nel sacco, fra le bestemmie di Lautaro ( sia mai che venga squalificato poverino) e il delirio di Mkhitaryan “ Siamo troppo forti e a volte perdiamo la concentrazione”. Bene, bravo, bis, con una frase sola ha rappresentato alla perfezione quello che sono, anche lui con zero punti nello zaino e tanta presunzione.
Quella vista nella ripresa è sembrata una squadra più equilibrata soprattutto nella testa. Il cambio Savona Cambiaso ha sistemato la vera falla, quella sulla sinistra, dove Motta ha nuovamente deciso di rischiare un ragazzo che non sta bene e oltretutto fuori ruolo. Rischio che stavolta non ha creato danni, ma che sarà bene limitare al minimo già da mercoledi, quando servirà sbagliare il meno possibile in una sfida alla portata della Juventus, ma che non dovrà vedere errori dentro e fuori dal campo.
Gli innesti del mercato stanno dando sostanza e punti. Kolo sta diventando imprescindibile, Veiga sembra bianconero da sempre. Il gioco di prestigio del francese resterà negli occhi di tutti noi a lungo, cosi come il diagonale chirurgico di Chico, che ha regalato gioia al popolo bianconero. Una gioia meritata, giusta e da vivere appieno. Provinciali? No, innamorati della nostra squadra e non godere di certe vittorie, che non devono illudere e neppure far pensare che tutto adesso sia in discesa, lo trovo quantomeno paradossale.
In tutto questo Vlahovic colleziona le seconda panchina consecutiva per 90 minuti in campionato, e l’umore del serbo non può essere dei migliori. Motta ha le sue idee e giustamente mette l’equilibrio davanti a tutto e tutti. Toccare una squadra che vince e che ha messo assieme in questo girone di ritorno 13 punti sui 18 totali sarebbe sbagliato, ma conservare equilibrio anche nella gestione del gruppo è importante. Non sarà stata una cena di squadra a cambiare le cose, ma saper gestire i rapporti con ogni singolo giocatore, diventa strategico cosi come vincere una partita. E in questo, ci permettiamo di dirlo, Motta ha ancora qualcosa da migliorare.
Giusto far giocare il francese titolare, sbagliato dimenticarsi del serbo che può ancora essere utile alla causa. La settimana della verità è iniziata nel miglior modo possibile, ma nulla è stato fatto. Mercoledi e domenica a Cagliari la squadra dovrà dare continuità alle prestazioni e ai risultati. Saper vincere anche le partite sporche non è un disonore, anzi spesso la differenza. E forse saranno proprio quelle partite sporche gettate alle ortiche che a fine stagione potrebbero aumentare i nostri rimpianti. Perché è bene lasciare da parte ogni sogno. Si tratta solo, ed è bene metterlo in evidenza., di sogni mostruosamente proibiti. Crescere nella mentalità e nella consapevolezza di essere al Juventus: questo sarà l’obiettivo da qui a fine stagione e state sicuri che i risultati saranno la logica conseguenza
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