Cronaca di una sceneggiatura già scritta. Si riparta ora tutti insieme, società e tifosi.

Cronaca di una sceneggiatura già scritta. Si riparta ora tutti insieme, società e tifosi. TUTTOmercatoWEB.com
giovedì 1 giugno 2023, 11:05Editoriale
di Alessandro Santarelli

Azzerare tutto per ripartire. Prendiamola cosi, con questa logica e questa filosofia. Da novembre a fine maggio è accaduto tutto e il contrario di tutto, ma ad oggi, alla luce di quanto abbiamo visto, sentito, scritto e raccontato, sembra  di aver assistito ad una sceneggiatura già scritta, compreso il finale. Si, perché adesso si spiegano con maggiore facilità diverse cose: Juventus punita su un filone non normato, e invece accordo rispetto alla situazione che poteva essere più complicata, una certa “ arrendevolezza” di fronte alle sentenze arrivate. Le parole di Francesco Calvo avevano lasciato intuire che la fine sarebbe stata quella che era stata ampiamente annunciata sia dalle frequenze di Radio Bianconera che da queste colonne, resta però il comprensibile malumore da parte dei tifosi. “ Abbiamo fatto una battaglia da soli” “ Non ci siamo sentiti tutelati” “ Adesso la società dovrà spiegare perché abbiamo rinunciato ai vari ricorsi” le considerazioni più frequenti. Come in tutte le cose esiste un a medaglia e il suo rovescio. Personalmente avrei continuato la battaglia, non mi sarei arreso, fino ad arrivare al Tar. Forse non sarebbe cambiato niente, ma il tentativo di fare la voce grossa e mettere in difficoltà le istituzioni del calcio sarebbe stato molto apprezzato. Viceversa, la guerra con la Federazione, avrebbe avuto certamente risvolti anche sul prossimo campionato, dunque sotto questo profilo aver azzerato tutto, da la possibilità di mettere un punto e provare ad aprire un nuovo ciclo di una nuova Juventus.

A patto però che si parta dalla costruzione di una nuova società, da un direttore sportivo che possa operare, e magari possa anche decidere su che tipo di strada si debba intraprendere per la ricostruzione. A patto che si riparta anche da un forte elemento di Juventinità,scritto volutamente in maiuscolo,  che oggi giocoforza manca. A patto che si riparta con una decisione, anche difficile dal punto di vista economico, sul fronte allenatore. Sia chiaro, non sono tra quelli che imputano tutte le colpe di questo mondo a Massimiliano Allegri, che anzi in alcuni momenti è stato l’unico baluardo nel difendere la società, ma ritengo chiuso il suo ciclo, soprattutto nell’ottica di un ridimensionamento dei costi e probabilmente anche della qualità della squadra.

I dirigenti vecchi e nuovi però dovranno avere ben chiara una cosa: tutto quello he accadrà dovrà essere verbalizzato e spiegato ai tifosi, pronti ad essere vicini alla squadra, ma stanchi di sentirsi un corpo ormai quasi estraneo alla società. Ripartiamo, tutti insieme, uniti e desiderosi di tornare nella nostra dimensione. Ci vorrà tempo? Forse si, ma condividendo un percorso, cosi come avvenne all'alba del meraviglioso ciclo aperto da Conte e chiuso da Pirlo, niente è impossibile.