La Juventus ad oggi è fuori dalla lotta per lo scudetto

La Juventus ad oggi è fuori dalla lotta per lo scudetto
Oggi alle 00:01Editoriale
di Mirko Nicolino
A -7 dal Napoli capolista, i bianconeri sono stati scavalcati dall'Atalanta e ora devono guardarsi le spalle per garantirsi la vitale Champions

Quarto pareggio casalingo in campionato per la Juventus, che non riesce ad avere la meglio nemmeno del Parma all’Allianz Stadium. il pubblico mugugna e fischia anche alla fine del primo tempo e al triplice fischio finale e ne ha ben donde. Dopo la gara contro l’Inter si è vista nuovamente una squadra priva di equilibrio, che pareggia, va vicino a vincerla, ma pure a perderla, poiché nella ripresa ha concesso diverse occasioni a tu per tu con Di Gregorio al Parma dell’ex Fabio Pecchia. L’impressione è che dallo Stoccarda in poi la Juve sia diventata una compagine in balìa delle partite, incapace di far fruttare un estenuante possesso palla, se non quando la sfera finisce tra i piedi di qualche individualità come Conceicao e Yildiz.

Troppo poco per pensare di poter entrare nella lotta per il titolo. E infatti oggi la Juventus ne è fuori e per rientrarvi servirà un’impresa titanica. Il Napoli di Antonio Conte è già distante ben 7 punti e con lo scontro diretto a favore nel girone di ritorno. Gli azzurri soffrono ma le vincono tutte, la Vecchia Signora non riesce a battere nessuno in casa, nemmeno una neopromossa e un Cagliari che ha fatto onestamente fatica contro chiunque. Il bicchiere è indubbiamente mezzo vuoto, perché ad oggi non si intravede più quella luce delle prime partite, che lasciava pensare ad uno sviluppo migliore per questa squadra.

Con il passare delle settimane, i bianconeri molto anemici in fase offensiva, sono diventati maledettamente ballerini in difesa e la cosa non si può solo spiegare con l’infortunio di Bremer. Sei gol subiti nelle ultime due giornate non hanno nulla di spettacolare e chi in passato invocava il divertimento “anche a costo di non vincere per qualche anno”, credo proprio non sia contento per quello che si sta vedendo. È un nuovo progetto, con tanti giocatori nuovi, giovani e un tecnico nuovo, ragion per cui ci vuole pazienza. Personalmente so come funziona e l’ho sempre avuta, ma mi pare altrettanto evidente che talune narrazioni stiano crollando come i castelli di carta.

Il piano societario prevede il mantenimento della sostenibilità partecipando ogni anno alla Champions League, con la speranza di fare piano piano degli step tali da poter rientrare nell’olimpo del calcio nazionale e internazionale. Al momento la Juve è esattamente allo stesso punto dello scorso anno, ovvero non in prima linea per il titolo e con tante incognite dal punto di vista tecnico-tattico. Impossibile dire oggi come si svilupperà la situazione e non ci si possono nemmeno aspettare miracoli dal mercato di gennaio, pur invocato dal Football Director Cristiano Giuntoli. Poche volte nella storia le sessioni di riparazione hanno ribaltato le squadre e anche se indubbiamente servirà un sostituto di Bremer (ce ne sono di uguale valore acquistabili con pochi euro?) e un vice Vlahovic (anche con il Parma un clamoroso gol sbagliato), non credo che i valori di questa rosa schizzeranno verso l’alto.

Insomma, c’è da lavorare e molto per sviluppare quello che c’è attualmente a disposizione e i risultati degli ultimi giorni sicuramente non aiuteranno dal punto di vista del morale. È tutto sulle spalle di Thiago Motta, che ora dovrà dimostrare da persona preparata e intelligente qual è, di saper gestire un top club con risultati che in provincia sarebbero considerati accettabili, ma dalle parti della Continassa sono un mezzo fallimento.