Analisi tattica Juventus - Machester City, Motta ha annullato Guardiola! Ecco come
Dopo il pareggio di sabato in extremis contro il Bologna, frutto di una prestazione più che deludente, ci si aspettava una reazione in casa bianconera. Contro i campioni d’Inghilterra in carica Motta fa tre cambi rispetto alla partita di campionato: Yildiz prende il posto di Weah a sinistra , Thuram rileva Fagioli per affiancare Locatelli in mezzo al campo e Savona sostituisce l’infortunato Cambiaso: questo cambio fa traslocare capitan Danilo sulla sinistra. Lo schema iniziale è il collaudato 1-4-2-3-1 con Vlahovic unica punta. In fase di non possesso l’idea della Juventus è chiara. Lasciare il pallino del gioco al City (che concluderà la sfida con il 70% di possesso palla), otturando soprattutto le vie centrali, è la scelta adottata per non permettere a Haaland di sfruttare l’attacco della profondità. Sulle corsie laterali la Juventus accetta di concedere qualche spazio in più a Doku e Grealish, cercando comunque spesso il raddoppio di Yildiz e Conceição a supporto di Danilo e Savona. La mossa interessante traspare sulle palle inattive a favore del City: Locatelli è piazzato in marcatura fissa su Haaland. In fase di possesso la Juventus non snatura comunque le idee del suo allenatore, cercando di uscire dalla pressione degli uomini di Guardiola con il palleggio dal basso. Questo credo riesce ad eludere il pressing avversario. Nel primo tempo, però, ai bianconeri manca la qualità per verticalizzare e sfruttare gli ampi spazi lasciati dalla retroguardia dei Citizens, non riuscendo a rendersi quasi mai pericolosi dalle parti di Ederson. Il vero pericolo lo corre proprio la Juve nell’unica occasione concessa al centravanti norvegese di sfruttare la profondità. Di Gregorio, però, compie il primo dei due grandi interventi della partita. Nella ripresa però il match si sblocca dopo 7 minuti. Gatti tira fuori dal suo bagaglio un fondamentale della tecnica individuale: la conduzione palla. La sua uscita con il pallone tra i piedi dalla difesa apre uno spazio che lui sfrutta a pieno per scaricare su Conceição e piazzarsi nel cuore dell’area avversaria. Dalla sua girata respinta poi si
svliluppa il cross di Yildiz e il colpo di testa vincente di Vlahovic. Da qui in poi la partita si accende. Il City aumenta la pressione e la Juve si chiude con un blocco granitico difficile da superare. Al 69’ Motta fa due cambi, che si rivelano decisivi 6 minuti dopo: dentro Mckennie e Weah per Thuram e Conceição. 75’. La coppia americana confeziona il gol che dà il colpo di grazia alla partita. Tutto parte dal recupero palla di Danilo, che scambia con Yildiz e sullo scarico del pallone trova una fantastica traccia di prima intenzione per McKennie che apre il campo al texano. Weston allarga in maniera perfetta per Weah. il 22 cerca Vlahovic sul primo palo. La palla viene di nuovo respinta sui suoi piedi, ma il movimento dell’attaccante serrbo attira su di sé tutta la difesa del City. Mckennie, quindi, si ritrova da solo all’altezza del dischetto e l’ex 22 lo serve con un cross perfetto. Il 16 ringrazia per quest’assistenza con una mezza rovesciata, che si insacca alle spalle del portiere brasiliano del City, e chiude di fatto la partita. Nell’ultimo quarto d’ora i Citizens sembrano quasi arrendersi dinanzi al muro granitico bianconero, che si ritrova esattamente come tutta la squadra. Quest vittoria, però, deve rappresentare un punto di partenza, per cercare di trovare una continuità nelle prestazioni e nei risultati, risultata troppo altalenante in questo primo terzo di stagione.
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