Vlahovic: gol, esultanza polemica e la voglia di riprendersi la Juve
Dusan Vlahovic e il suo gol contro l’Inter. Una rete simbolica, rappresentativa, iconica, di ciò che vuole tornare ad essere il ragazzo di Belgrado in questa Juve. Palla rubata in mezzo al campo a Dumfries, apertura immediata per la fuga di Chiesa, pallone perfetto servito nel mezzo con Vlahovic che si fa trovare prontissimo all’appuntamento: immediato tiro di destro (il suo piede non dominante), senza pensarci un millisecondo, che va ad insaccarsi alla sinistra di Sommer nell’angolino. In questa azione si è vista tutta la voglia, la brama, la smania, la bramosia di Dusan nel tornare ad essere quell’attaccante che segnava grappoli di reti a Firenze, sorprendendo tutto l’universo calcistico, con la Juve che poi lo ha condotto in direzione della Torino bianconera. L’esultanza immediata dopo la rete, mentre lo Stadium esplodeva di gioia, è andata in una direzione polemica; poco entusiasmo, almeno esteriore, e tanti gesti riferiti a chi parla troppo spesso, accusandolo di qualsiasi cosa, chiosando con maglia, numero e nome in bella vista, come a dire: ci sono e ho segnato, ora tutti zitti. Che Vlahovic sia nervoso e poco contento del rendimento accumulato, a cavallo degli ultimi due mesi, è un dato di fatto oggettivo, però bisogna ricordare che le sue assenze dai gol e dal campo, sono state causate da problematiche fisiche che gli hanno impedito di essere sempre disponibile. La lombalgia che lo ha attanagliato, probabile riflesso della vecchia pubalgia, lo ha tenuto fuori dai giochi, facendo sì che Allegri operasse altre scelte, poi appena ha ripreso ad ostentare una forma accettabile, il Mister lo ha rimesso in campo con i risultati ottimali osservati nel derby d’Italia.
Finalmente un Dusan tonico, capace di lottare strenuamente, aprire il gioco, giocare di prima per la squadra e infilare la rete interista, tutto ciò che ci si attende dal centravanti della Juventus. E Max Allegri lo ha premiato con dichiarazioni significative nel post partita:” Dusan, tecnicamente, con l'Inter ha fatto la miglior partita da quando è alla Juventus”. Un giudizio forte, un imprinting chiarissimo, che sta a rimarcare solo un fattore, Vlahovic deve sicuramente perfezionarsi ma quando entra in campo in buone condizioni fisiche e con questa determinazione, e con la voglia di sottomettere il mondo, è l’attaccante di cui la Juve ha un bisogno assoluto. Grazie alla sua realizzazione Madama è tornata ad andare in rete con un attaccante, non accadeva da tanto tempo, martedì 26 settembre, gol di Milik in Juve-Lecce, mentre il centravanti serbo non esplodeva di gioia per un successo personale, dal lontano 16 settembre, con la doppietta splendida a punire la Lazio allo Stadium.
Il primo augurio da recapitare a Vlahovic è che finalmente possa stare bene fisicamente, accantonati gli acciacchi e i patimenti, lui è l’attaccante che può fare malissimo alle difese avversarie, e in coppia con Chiesa, e in sinergia con Kean, Milik e la sorpresa Yildiz, può spingere la Juventus ancora più verso l’empireo della classifica. Da Dusan ci si attende tutto questo, è stato acquistato a peso d’oro per i suoi gol e per legare il gioco con la squadra, migliorandola sensibilmente. Che il destino abbia in gloria la salute del numero 9 juventino, Dusan senza dolori e che lievita nella forma atletica è una pedina irrinunciabile là davanti, questo nessuno lo deve dimenticare. E se poi arriverà qualche altra esultanza polemica nessuno se la prenderà più di tanto, ciò che conta è ritrovare il vero Vlahovic per il bene della Juventus e la goduria dei tifosi bianconeri. Mai come in questa stagione Vlahovic mira a zittire le critiche a suon di prestazioni e reti, la sua intenzione è di prendersi la Juve trasmutando critiche e mugugni in osanna e applausi. E l’annata è ancora lunghissima, caro Dusan.
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